Acri, tutti gli incarichi di Aieta (e Palla Palla) alla famiglia Capalbo-Spezzano

Il sindaco della feccia del Pd ad Acri ovvero Pino Capalbo aveva accusato il colpo già ai tempi che furono. Probabilmente non si aspettava un attacco così duro come quello di Iacchite’ al suo modo di fare politica. E men che meno che un magistrato serio come il procuratore di Paola, Pierpaolo Bruni, andasse a rompergli le scatole nel paniere per i suoi “giochini elettorali” sempre più spregiudicati, specie con Giuseppe Aieta. E così sono finiti entrambi indagati per corruzione e probabilmente anche per voto di scambio. Pino Capalbo altri non è che uno dei tanti clientes et parentes che mangiano alla vigna di questo caravanserraglio che si chiama PD. Niente di personale, per carità, ma solo verità. Scomode, ma pur sempre verità.

Del resto, era giusto che si sapesse che i candidati del centrosinistra di Acri e i loro familiari, fedelissimi di gentaglia come Madame Fifi, Nicola Adamo, Palla Palla e Aieta (che non ha soprannome ma viene da Cetraro e sta conquistando sempre più potere), hanno sempre campato di politica e ci campano ancora, senza nemmeno sapere, magari, dove si trova la loro sede di lavoro.

Ed infatti il sindaco del Pd Pino Capalbo e sua moglie Maria Francesca Spezzano sono clienti alla grande del consigliere regionale Giuseppe Aieta, quello di Cetraro. La sua struttura alla Regione sembra una sorta di taxi per la famiglia Capalbo. E a quanto pare i risultati di tutto questo viavai sono più che soddisfacenti. Alle Regionali 2020 (quelle vinte da Santelli), Aieta ha fatto il pieno ad Acri e ha preso addirittura 957 voti, “doppiando” il secondo arrivato, il leghista Molinaro. Roba da stropicciarsi gli occhi! Ma anche roba che richiama l’attenzione dei magistrati seri come Pierpaolo Bruni. 

Pino Capalbo e Giuseppe Aieta

Per la precisione, la prima ad entrare è stata la moglie, alla quale poi è stato revocato l’incarico per far entrare il marito, dapprima come autista e successivamente come collaboratore esperto. Una “vigna” che non ti dico…

La signora Spezzano, nel febbraio 2015, è entrata a far parte della struttura di Aieta, prima di essere “disimpegnata” nel mese di settembre.

Tra dicembre 2015 e gennaio 2016, invece, il signor Pino Capalbo si piazzava a vele spiegate nella struttura di Aieta, cessando dall’incarico di responsabile amministrativo al 50% e di autista per passare all’incarico di collaboratore esperto. 

Infine, ecco l’aggiornamento della posizione di Capalbo, da quando (dicembre 2015) non è più inquadrato come autista ma come collaboratore esperto. 

E il bello è che Aieta passa addirittura per uno che vuole contrastare il sistema dominante: ccuri cazzi… diremmo a Cosenza, ma non solo. 
Dunque, il signor Pino Capalbo doveva lavorare al seguito del suo Aieta, eppure ogni giorno era ad Acri, a preparare il suo assalto – peraltro riuscito – al fortino di Trematerra e del Cinghiale per imporre alla gente la loro stessa legge, quella dell’intrallazzo e del malaffare.

Ci sarebbe stato da chiedersi quando andava Capalbo a lavorare a Reggio Calabria ma questi la parola lavoro non sanno neanche cosa significa. Hanno conquistato il Comune di Acri per farne una forza elettorale in favore dei loro datori di lavoro.
Ecco perché Aieta ha preso così tanti voti ad Acri per le Regionali 2020 ed ecco che finalmente qualcuno ha aperto gli occhi.