Senza parole!
Per descrivere un po’ alla Vasco tutta la delusione e gli interrogativi che mi ha lasciato la passeggiata di ieri alle ‘Confluenze’.
Partendo dal presupposto che sono un’entusiasta riguardo le iniziative di aggregazione (di bevute e non) e non una fanatica religiosa contro la movida cosentina, che non stimo il sindaco che dice di rappresentarmi, ma gli riconosco delle migliorie circa l’apparenza e l’impatto visivo della città, e dunque questo non vuole essere un attacco alla sua persona ma una domanda al suo buonsenso.
Allora, gentilissimo signor sindaco, esimio architetto, ieri sera, io l’ho osservata: non si è sentito in imbarazzo quando appena girato l’angolo del ponte Mario Martire si è trovato davanti tutta la comunità Rom che lei stesso ha confinato nel centro storico? Vederli bivaccare su panchine, dove sicuramente io non siederò più viste le condizione igieniche di entrambi? È questo il tesoro di Alarico che tanto cercava?
Ho notato che guardava, a capo appena basso, i rifiuti lasciati qui e là, tra cui un passeggino abbandonato. Lo ricorda? E invece, su via Sertorio Quattromani, ha notato come i lavori dinanzi San Domenico sono fermi? E perché c’è il cartello personale al completo? E perché all’interno dei nastri arancio è pieno di rifiuti?
Io lo so, o meglio immagino, che il suo non deve essere un lavoro facile, ma essere cieco dinanzi questi scempi, significa avallarli. Non prendere provvedimenti immediati su una situazione del genere significa fregarsene.
Non mi importa che gli standard musicali del suo staff con il prossimo arrivo di Gabbani stanno facendo rivoltare nella tomba Lou Reed, o che aspetto da tre anni che venga aperta una strada dietro casa mia, ma il centro storico è una meraviglia, una rara perla di bellezza, e credo sinceramente che dovrebbe ripensare a dove e come collocare persone che per antonomasia non possono essere collocate.
In ultimo, ma questo rispetto al resto è una stupidaggine, potrebbe bere, e fare guadagnare (io quando consumo pago, credo anche lei) i locali di Cosenza e non starsene seduto nell’unico locale rendese delle Confluenze?
Un grandissimo in bocca al lupo ? Auuuuuuu!!!!
Lettera firmata