Stamattina ci siamo occupati, con un pizzico di ironia, della drammatica situazione nella quale versa il centro storico e delle conseguenti iniziative del sindaco Occhiuto, che è seriamente intenzionato a proseguire l’opera di demolizione che ha iniziato nei mesi scorsi. Noi, ironicamente appunto, abbiamo immaginato che il sindaco volesse demolire tutto il centro storico per alleviare le sofferenze dei cosentini alle prese con il caldo infernale di questi giorni e aprire le porte al “vento della Sila”. Sull’argomento è intervenuta una lettrice che ha sollevato una serie di problematiche molto interessanti.
“… Ironia a parte, la situazione di via Campagna è veramente drammatica. Gli ultimi abitanti se ne sono andati nel 1998,e nessuno, proprietari in primis e Comune a seguire, si è mai preoccupato di niente. I proprietari andrebbero multati ed arrestati, come pure tutti i sindaci, gli uffici tecnici e gli assessori che negli anni si sono succeduti.
Prima di parlare, su questo specifico argomento, venite a vedere. Il pericolo è continuo, per non parlare dell’igiene. Piuttosto c’è da dire che bisognerebbe trovare il modo di non stravolgere il plurisecolare aspetto della mitica Vinella da nivi, conservando così anche i portali dei palazzi, che sono sicuramente del ‘400-‘500, oltre al problema dei palazzi confinanti, tutti abitati.
Insomma, un compromesso tra le diverse necessità, tenuto conto che l’importanza storica e “geografica” di questi palazzi è sicuramente maggiore di quelli di via Gaeta, e che quindi (anche per difficoltà oggettive varie e differenti da quella situazione) in questo caso non si può buttare giù tutto in due giorni con un bulldozer. Già questo sarebbe indice di intelligenza e senso critico da parte di chi dovrà o dovrebbe agire…
Poi, per una volta, gli abitanti potrebbero dire la loro, come sto facendo adesso io, invece di stare nel silenzio assoluto e poi, magari, mugugnare dopo… Si potrebbe formare una piccola delegazione che, prima di qualunque scempio, andasse da chi di dovere a mettere in evidenza questi particolari, che non sono proprio dei particolari! Io sono a disposizione, siamo fattivi invece che sempre e soltanto passivi o, al massimo, ipercritici dal divano di casa!”.
Francesca Cardillo