La Direzione Investigativa Antimafia ha potenziato le attività investigative finalizzate ad anticipare i rischi di infiltrazioni mafiose.
Sono 40 le categorie di soggetti destinatari degli obblighi di segnalazione. Tuttavia, gli “intermediari finanziari” (banche ed altro) segnalano di più (88% del totale), mentre con una stima di poco superiore al 4% si collocano i “professionisti”.
Di queste ultime, circa 4.000 (riferibili ad oltre 25.000 transazioni) sono confluite direttamente, su impulso della P.N.A., in investigazioni penali in corso, per un volume finanziario che supera i 6 miliardi di euro.
La dimensione complessiva del fenomeno è percepibile dai dati diffusi dall’U.I.F. nel suo ultimo rapporto annuale, dove viene stimato, per il 2016, come l’importo totale delle transazioni effettivamente eseguite riguardanti le s.o.s. superi gli 88 miliardi di euro, che sfiorano i 155 miliardi qualora si considerino anche le operazioni tentate.
Significativa, infine, appare la ripartizione geografica relativa all’effettuazione di tali operazioni, che evidenziano una concentrazione maggiore nel nord Italia (46%), cui seguono il Sud (23%), il Centro (20%) e le Isole (7%).
Sempre negli ultimi dodici mesi la Direzione Investigativa Antimafia ha sottratto alle principali consorterie criminali patrimoni per oltre 600 milioni di euro, frutto dell’azione propositiva dell’Autorità Giudiziaria e del potere d’iniziativa del Direttore della D.I.A.