RAUSA E LA MIA COERENZA
di GIANFRANCO DE FRANCO
MI spiace usare il blog dell’associazione per una precisazione personale, ma mi è stato chiesto dal presidente dimissionario del Consiglio comunale di Rende, Mario Rausa e non posso far finta di niente.
Non pubblico l’intero messaggio di Mario per ovvi motivi di riservatezza. Mi limito a questa frase: «I comportamenti non possono essere ad intermittenza come luci natalizie».
Mario si riferisce a un post che gli ho inviato non appena ho saputo delle sue dimissioni da presidente del consiglio comunale di Rende: «Hai spiazzato tutti. Perfetto e complimenti».
“L’intermittenza” del mio comportamento Mario la ravvisa allorquando l’ho accomunato a Verre, Franchino De Rango e Cuzzocrea nell’aver salvato Manna. Ho scritto che «E’ il paradosso di Manna, mentre Rende degrada, la maggioranza alla Franchino tenuta in piedi da Verre, Franchino De Rango, Cuzzocrea e Rausa non riuscirà a fare il “bene” di Rende perché questi consiglieri comunali non amano Rende».
Vorrei tentare di chiarire a Mario, pubblicamente come mi ha chiesto lui stesso, che non c’è incoerenza:
- L’apprezzo per il gesto di essersi dimesso per correttezza nei confronti del gruppo consiliare che l’ha sostenuto e che ha cambiato linea politica. Mario non ha inteso cambiare tale linea sostenendo Manna e, conseguentemente, si è dimesso dalla carica alla quale lo aveva fortemente voluto il suo gruppo;
- Non condivido, invece, la sua scelta politica di appoggiare Manna, il peggior sindaco di Rende, e la sua giunta, la peggiore esistente nell’Universo conosciuto. Così facendo Mario dimostra, a mio avviso, di non volere il bene di Rende, al pari di Verre, Franchino De Rango e Cuzzocrea.
Le due tesi sono, ovviamente, mie opinioni che possono essere esatte o sbagliate, ma di certo non sono fra di loro in contrasto.
Fin qui il buon De Franco, che evidentemente ancora considera “degno” di attenzione il peggiore “Arlecchino” della storia politica rendese, degno compare del quaquaraquà che indossa la fascia di sindaco. Rausa, medico salentino ed ex arbitro, fa “politica” cambiando continuamente casacca ormai da decenni e non merita nessuna considerazione. Speriamo che il buon De Franco l’abbia finalmente capito (g. c.)