Cosenza, tafferugli tra ultrà allo stadio di Matera: vergogna assoluta

FOTO TUTTOMATERA

Sabato scorso, nel corso della partita Matera-Cosenza, all’interno del settore ospiti, si sono scatenati tafferugli tra ultrà del Cosenza. Non essendo stati presenti sul posto, non possiamo avventurarci in nessun tipo di commento ma pubblichiamo quanto ha scritto domenica sera il sito TuttoMatera. 

VERGOGNA ASSOLUTA – È partita vera sul campo, con le due squadre che se la giocano e che forse hanno un po’ paura ad aprirsi dopo le sconfitte della settimana precedente. È partita sugli spalti, con le due tifoserie che incitano a squarciagola le proprie squadre. Tutto sembrava filare liscio fino ad una decina di minuti dalla fine del primo tempo. In Curva Nord, un gruppetto di ultras, giunti nella Città dei Sassi per sostenere il Cosenza sembrano avere un primo battibecco. Questione, che con il passare del tempo diventa sempre più seria. Dalle parole, infatti, si passa ai gesti e alle mani. Una vera e propria rissa che crea confusione, con tanta paura da parte di persone che scappano di qua e di là. Situazione che sembrava calmarsi verso la fine dell’intervallo, ed invece no.

STADIO IN RIVOLTA – La rissa viene accentuata ancor di più, tant’è che serve l’intervento della Polizia per poter placare il tutto. In tutto questo, lo stadio XXI Settembre indica la rivolta: “Fuori! Fuori! Fuori!” gridano a squarciagola i tifosi biancoazzurri. Sicuramente una pagina alla quale nessuno avrebbe voluto assistere. Episodi che non fanno parte del calcio che si vuole. E di quello spettacolo che in molti pregustavano, ne è rimasto solamente un ricordo.

Soltanto qualche considerazione a margine del commento di TuttoMatera. E’ chiaro che a darsele di santa ragione sono stati da una parte gli ultrà della Curva Sud e dall’altra quelli degli Anni Ottanta, che ormai da qualche anno stazionano in Tribuna A. Non abbiamo notizia, per fortuna, di gente che ha fatto ricorso alle cure dei sanitari in ospedale. Tutto questo non è una novità nella storia del tifo organizzato rossoblù, da sempre diviso in fazioni, ma ciò non toglie che sia un episodio destinato a lasciare un segno profondo, indelebile. Anche se non possiamo sbilanciarci sulle cause che hanno determinato gli scontri. 

E’ altrettanto chiaro, poi, che le ridicole otto diffide sanzionate ad altrettanti ultrà della Curva Sud da parte della questura di Cosenza per la blanda contestazione alla società dopo la sconfitta del Cosenza con la Paganese, altro non erano che… diffide preventive in vista proprio della trasferta di Matera (la prima alla quale partecipavano anche gli ultrà degli Anni Ottanta dopo l’eliminazione della tessera del tifoso) ed è evidentissimo che l’obiettivo del questore e dei suoi scagnozzi è clamorosamente fallito se è vero, com’è vero, che i tafferugli sono scattati lo stesso.

Ma la questura conosce i soggetti veramente “a rischio” all’interno della Curva Sud? E se li conosce, perché non ha diffidato i soggetti giusti? L’impressione è che, come al solito, la questura di Cosenza abbia le idee confuse, per usare un eufemismo. Intanto, il giudice sportivo ha evitato alla tifoseria e alla società la beffa di giocare le partite a porte chiuse, ora attendiamo le mosse degli “scienziati” della questura in combutta con quelli della procura e non ci aspettiamo nulla, ma proprio nulla di buono. Povera Cusenza nostra!