Lettere a Iacchite’: “Cerisano, bimbo senza biglietto lasciato a terra dallo scuolabus”

Gentile direttore, ogni qualvolta viene perpetrata un’ingiustizia nei confronti di un indifeso penso a lei e al suo giornale online, in quanto unico angolo di denuncia rimasto!

Quanto riportato nel print-screen che le ho inviato, si riferisce ad un fatto accaduto a Cerisano, dove la prepotenza di chi amministra il paese sta toccando davvero il fondo. Leggere questo post mi ha indignato e non poco, soprattutto perchĂ© ad essere coinvolto è stato un bambino, reo di non essere nelle condizioni “burocratiche” di poter utilizzare lo scuolabus.

Comprendo perfettamente che le regole vadano rispettate ma che non prevalga il buon senso, no! Come può l’assessora Pellegrino ordinare agli incolpevoli e imbarazzatissimi dipendenti comunali in servizio sullo scuolabus di lasciar a piedi un bambino? Non sarebbe stato piĂą civile far accompagnare lo scolaro a casa e chiedere ai genitori di autorizzare lo stesso a poter usufruire del servizio di trasporto scolastico? E se al piccolo fosse accaduto qualche incidente? L’assessora sa che gli scuolabus hanno una copertura assicurativa a favore dei bambini che lo usano purchĂ© regolarmente iscritti alle scuole di Cerisano e che, quindi, la mancata “autorizzazione” dei genitori non è un valido motivo per trattare così un bambino?

L’assessora Pellegrino è consapevole che certi episodi possono mortificare oltremodo e traumatizzare la giovane vittima? L’assessora Pellegrino usa lo stesso metodo con tutti o esistono figli di Serie A e figli di Serie B? L’assessora Pellegrino farebbe bene a chiedere scusa al bambino, alla famiglia e ai dipendenti comunali costretti ad eseguire malvolentieri degli ordini scellerati e poi ad invitare la famiglia a regolarizzare il tutto.

Nel giro di nemmeno un anno l’assessora Pellegrino si è resa protagonista di un altro episodio legato alla scuola, a dimostrazione del fatto di essere inadatta a ricoprire un ruolo così delicato e di responsabilità. E intanto sempre più famiglie di Cerisano iscrivono i propri figli lontani dal loro paese! Che amarezza!

Lettera firmata