“Non ho mai fatto nulla per Amedeo Matacena. Non ho commesso alcun reato di favoreggiamento. Sono 1322 giorni che aspetto di parlare”. Lo ha affermato Claudio Scajola imputato a Reggio Calabria nell’ambito del processo “Breakfast”. L’ex ministro dello Sviluppo economico si sta sottoponendo all’esame condotto dal pm antimafia reggino Giuseppe Lombardo.
Scajola è infatti, accusato di aver avuto un ruolo nella tentativo di latitanza di Amedeo Matacena, l’ex parlamentare nato e cresciuto fra le fila del centrodestra condannato in via definitiva a 3 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Insieme a lui sono alla sbarra Chiara Rizzo, ex moglie di Matacena, Martino Politi e Mariagrazia Fiordelisi, rispettivamente impiegato e segretaria storica dei coniugi Matacena.
“Ho solo aiutato la signora Chiara Rizzo” ha aggiunto Scajola, aggiungendo di avere avuto “pena” per la moglie di Matacena, “condizione trasformatasi in trasporto con qualche sentimento…”.