Cosenza corrotta: il silenzio di Gratteri e la posizione di Potestio

In tutto questo Gratteri che dice? Lui che è sempre prodigo di chiacchiere e tabaccheri i lignu. Lui che è sempre in prima linea quando si tratta di esternare su ‘ndrangheta e malaffare. Lui che oggi si ritiene il maggior esperto in termini di lotta alla corruzione e alla masso/mafia.

Possibile che Gratteri non ha sentito il bisogno di dire qualcosa, lui che interviene su tutto, sul “Sistema Cosenza” reso ufficiale già a novembre 2017 dalla procura di Cosenza con l’inchiesta sulle ditte amiche (o appalti-spezzatino) e adesso clamorosamente confermato dall’interrogazione del M5s sulla famosa foto che ritrae l’ex capo di gabinetto del sindaco, indagato, a cena con un sostituto procuratore della Repubblica, guarda caso titolare dell’inchiesta. Ormai non è più difficile capire cosa è accaduto per decenni nel porto delle nebbie per le coperture proprio a marpioni, intrallazzini e corrotti.

Qualcuno dirà: ma perché Gratteri deve intervenire su una inchiesta di un’altra procura? E questo potrebbe essere giusto se non fosse che quando si è trattato di posizionarsi di fronte alle telecamere di Rai3 di “Presa Diretta”, non ha avuto problemi a parlare e a far passare quasi come sua l’ inchiesta della DDA di Reggio Calabria “Mammasantissima”.

Non dico di entrare nel merito dell’inchiesta, ma due paroline da Gratteri ce le aspettavamo tutti su quello che la Guardia di Finanza ha scoperto al Comune di Cosenza. Ma in questo caso, e per la prima volta nella vita professionale di Gratteri, ha deciso di stare zitto. Nonostante l’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Cosenza parli di cose che lo interessano.

Nell’ordinanza sugli appalti-spezzatino si fanno i nomi di tre pentiti che parlano dei legami con la pubblica amministrazione, ed in particolare dell’asse Potestio/Scarpelli (il titolare della Meblabor) nell’ordine: Foggetti e Galdi, Bruzzese, anche se tutti sappiamo che i pentiti che chiamano in causa Potestio sono quattro. Oltre a loro bisogna aggiungere anche Lamanna. Le cui dichiarazioni sul livello politico sono state accuratamente omissate dalla DDA.

Bruzzese e Lamanna sono due pentiti che il procuratore Gratteri conosce benissimo. Oltre ai primi interrogatori condotti dal dottor Bruni, anche Gratteri ha ascoltato i due. Perciò sa bene qual è il ruolo di Potestio in tutta la vicenda. E se da un lato il Gip di Cosenza dice che le dichiarazioni di Foggetti, Galdi, e Bruzzese, nella chiamata in causa di Potestio sono generiche, perché sono informazioni che i pentiti hanno raccolto da altri, dall’altro lato, sempre il Gip di Cosenza dice che tutto ciò che hanno raccontato i pentiti sugli affidamenti e sui rapporti tra Potestio e le “ditte amiche”, dalla valutazione degli atti amministrativi è risultato vero.

Come a dire: noi di Cosenza ci siamo occupati di riscontrare l’abuso d’ufficio e la corruzione, se poi ci sono anche rapporti mafiosi tra i dirigenti, Potestio e i clan locali, come dicono i pentiti, non spetta a noi procedere e a riscontrare ciò, ma alla DDA di Catanzaro che per competenza si occupa di cose di ‘ndrangheta.

Dunque la palla Potestio passa a Catanzaro. Ed ora capiremo se tutta questa tarantella messa in piedi da Spagnuolo è cosa seria, oppure è stata tutta una grande bufala per far vedere alla gente che qualcosa fanno. E a stabilire la serietà dell’azione della procura di Cosenza sarà la continuità o meno dell’azione giudiziaria indirizzata a colpire il livello politico del “Sistema Cosenza”.  Se finisce tutto qui, sarà chiaro anche ai bambini che è stata tutta na giobba.

Ora vedremo il prode Gratteri alla luce di tutto questo che farà. Continuerà a restare in silenzio, oppure finalmente dirà due parole sul “Sistema Cosenza”, e anche sulla foto che ritrae Potestio a cena con il pm Cozzolino, insieme al presidente del consiglio comunale di Cosenza Caputo una settimana prima dell’operazione. Perchè se non dice niente, la gente potrebbe pensare che Potestio è stato salvato per via delle coperture di cui gode alla procura. Perché è oggettivamente strano che prima la Manzini manda un avviso di garanzia a Potestio come capo dell’organizzazione specializzata negli appalti-spezzatino e poi lo esclude dall’ordinanza. Potestio sparisce completamente dalle indagini. Questo qualcuno lo deve spiegare ai cittadini che hanno diritto di sapere se a Cosenza la Legge è uguale per tutti oppure no. Se Potestio ha tratto vantaggio da questa amicizia con Cozzolino, oppure no.

Siamo alle battute finali di questa storia. Spetta a Gratteri ora chiarire.