“Siria tra guerra e rivoluzione” al Centro sociale Sparrow di Rende

Da oltre 6 anni, la Siria è il terreno principale di una guerra drammatica, alimentata dalle tensioni religiose interne e da una competizione sfrenata tra le potenze regionali e internazionali. Nel nord della Siria, la reazione alla guerra è stato un fenomeno rivoluzionario, avviato nell’estate del 2012 dall’insurrezione delle città kurde del Rojava. La rivoluzione kurda si è propagata tra le popolazioni del nord della Siria e con essa il confederalismo democratico, un sistema decentrato di democrazia diretta basato sulla liberazione femminile, sul diritto all’autodeterminazione e all’autodifesa delle comunità e su un’economia collettivista ed ecologista.

La Federazione Democratica del Nord della Siria ha combattuto contro l’avanzata delle organizzazione jihadiste (salafite), come lo Stato Islamico, e contro la pressione della Turchia. Le Forze Democratiche Siriane, al cui interno combattono milizie arabe e yezide al fianco delle organizzazioni rivoluzionarie kurde (YPJ, YPG), hanno recentemente liberato la città di Raqqa, roccaforte siriana dell’autoproclamato califfato salafita.

Il contesto rivoluzionario ha attirato migliaia di combattenti internazionali da tutto il mondo, che hanno contribuito alla difesa e alla diffusione del confederalismo democratico.

Domani, venerdì 15 dicembre, alle ore 19, al Centro sociale Sparrow di Rende è in programma un dibattito su “Siria tra guerra e rivoluzione”: non mancherà l’aperitivo. Ne parliamo in particolare con: Paolo Andolina (combattente YPG) e Valentina Zecca (laboratorio Occhialì)

Durante l’iniziativa verrà allestito un banchetto per la raccolta di farmaci e materiali di primo soccorso da inviare al confine nord della Siria tramite la staffetta sanitaria per supportare la rivoluzione in Rojava.