Maria Elena, ecco perché sei indifendibile (di Antonella Grippo)

L’indomita Boschi

di Antonella Grippo

Se avesse fatto un passo indietro, giuro, l’avrei difesa. Da quell’Italia femminea rosicona, fortemente sospettata di adipe. Brevilinea, ”a busta di latte”. In interrotta offensiva contro la beltà di Nostra Madonna Tosca.

Per lei, solo per lei, avrei dichiarato guerra a bicipiti in disuso e caviglie a tronchetto Algida. A quel “femminino pensoso”, che si arrapa solo se ingurgita la scrittura melensa della Mazzantini. A frotte di cessette, orfane di catartico sciacquone, pronte ad instillare l’atroce sospetto che Maria Elena non attizzi. Vuoi mettere? Meglio la Giannini, vero e proprio propulsore di ormoni in disarmo. Nonostante il topless della scorsa estate.

L’ avrei protetta dalla furia iconoclastica di mocassini tacco 4, calzati da malandate cozze, con il punto G sepolto nel 18 Brumaio di Karl Marx. Capaci di autoerotismo solo a bordo della nostalgia hard dei Consigli di fabbrica di Porto Marghera. Quelle che ”a pensarci bene, Claudio Lolli, cantore di giubili zingareschi, aveva un non so che di sexisimbolico”.

Avrei sfidato i razzisti di nuovo conio, intenti a dar voce alla cover rovesciata della Rupe Tarpea, al fine di mandare a picco la figacciona dagli occhi di smeraldo, in luogo di altre scalcinate fisicità. Gli stessi che non hanno mai preteso dalla Picierno il certificato di intervenuta vaccinazione primaria. I medesimi a cui Civati non ha mai dato conto dell’irredimibile foruncolosi. Che non hanno mai chiesto a Franceschini di esibire il benché minimo indizio di obliquità addominale. E a Mattarella, di motivare i mancati fremiti al cospetto di “Grazie, zia” e della sensualissima Lisa Gastoni.

Questo avrei fatto, se lei avesse mollato. Se avesse schiodato il culo dal “sottosegretariato”. In attesa di orizzonti più tersi.

E invece no!

Boschi, l’indomita, è sempre lì. Disperatamente in ostaggio di se stessa. Dentro un capriccio che esilia ogni residua ragionevolezza e che le fa dire: “Travaglio, lei mi odia! Se non fossi donna, non mi si attaccherebbe così”.

Ecco, Maria Elena, per questo sei indifendibile. Per la stucchevole retorica parafemminista che non hai saputo tacitare.