di Ercole Barile
Leggo e contesto l’articolo di una testata giornalistica locale dove si parla di Hotel Centrale come simbolo di malaffare. Chi ha scritto l’articolo sarà certamente un giovane giornalista male informato che avrà in maniera frettolosa scritto un articolo senza andare prima a documentarsi sulla struttura dell’Hotel Centrale e sul nome della famiglia che da sempre lo ha rappresentato, perché se lo avesse fatto avrebbe appreso che il nome della famiglia Barile ha sempre rappresentato simbolo di capacità imprenditoriale, legalità, onestà e moralità.
L’Hotel Centrale, come altre strutture, non solo alberghiere. legate al nome Barile, sono da sempre state considerate fiore all’occhiello del nostro comprensorio. Le cose cambiano quando un componente della famiglia, Mimmo Barile, impazzisce, perché questa è l’unica spiegazione che si riesce a dare, e distrugge nome e patrimonio, in maniera subdola e disonesta, tanto da dover costringere me che ne ero fratello e socio a rivolgermi alla Procura, denunciandone già nella metà del primo decennio degli anni 2000, la condotta illegale ed immorale, sua e dei suoi consulenti.
Denunciai anche la cosa sui mezzi di comunicazione, ma ahimè mai alcun articolo fu pubblicato, forse perché all’epoca delle mie denunce Mimmo Barile era uno dei potenti ed io rappresentavo la parte debole. Arrivai finanche ad autodenunciarmi, dicendo a chiare lettere in Procura che era in essere un tentativo di bancarotta fraudolenta con l’utilizzo in buona fede delle mie firme, ma nulla accadde fino ad oggi, dove io finisco addirittura indagato per fatti che denunciai 11 anni fa. Adesso invece tutti si svegliano, i mezzi di comunicazione, l’opinione pubblica, la Procura e chi più ne ha più ne metta, forse perché Mimmo Barile non è più uno dei potenti o forse perché qualcuno più potente di lui ha interessi altri…