Politiche 2018, ecco come i Cinghiali vogliono prendersi Rossano e Corigliano

Ernesto Rapani e Pasquale Lapietra (al centro)

A Rossano e Corigliano si vivono giorni importanti. Non certo per la puttanata della fusione, che serve soltanto ai politici del “sistema” per rendersi “presentabili” nella campagna elettorale ma piuttosto per tutti gli interessi che sono in gioco per queste elezioni politiche e naturalmente per le comunali che verranno, che designeranno un sindaco unico per Corigliano e Rossano.

Partiamo da lontano per capire dove vogliono andare a parare i nostri “eroi”. Domenica 19 giugno 2016 Stefano Mascaro è stato eletto sindaco di Rossano al ballottaggio di strettissima misura su Ernesto Rapani. Mascaro rappresentava tutta la feccia del Pd cosentino (don Magorno, Madame Fifì, Teodoro Calabrò e Carletto il maialetto tanto per intenderci) alleato con il generale Graziano, che nonostante rappresentasse all’epoca Forza Italia si era prestato al “giochino” anche perché il sindaco designato era (ed è) un “pupazzo” nelle sue mani.

Ernesto Rapani, formalmente esponente di Fratelli d’Italia e quindi seguace della Meloni sulla carta, nei fatti altri non è che la faccia presentabile di don Pasquale Lapietra detto “Mollettun” (in italiano mollettone), noto palazzinaro rossanese, vecchio sodale dei Cinghiali di Cosenza, al secolo Pino e Tonino Gentile. Quello che vedete in bella mostra nella fotografia qui sopra è un palazzo finanziato con i fondi della Regione riservati all’edilizia sociale all’azienda Lapietra, che ormai da tempo a Rossano spadroneggia e sguazza, sostenuta anche dagli organi di informazione, che o sono controllati direttamente dai Lapietra o comunque sono sovvenzionati per non rompere le scatole.

Non è un mistero che la famiglia Lapietra sponsorizzasse e sponsorizzi ancora sfacciatamente Ernesto Rapani. Non solo con queste pacchiane forme di pubblicità elettorale. Lo stesso candidato sindaco aveva platealmente ringraziato Lapietra nel suo ultimo, affollatissimo comizio prima del voto del 2016. Aveva detto, testualmente: “Ringrazio il mio amico, il mio compare e il mio datore di lavoro Pasquale Lapietra”. E infatti, il palazzo in costruzione è stato adibito senza alcun tipo di pudore a cartellone politico pro Rapani.

Tonino-e-Pino-GentileDon Pasquale Lapietra da Rossano, detto “Mollettun”, è un palazzinaro spregiudicato, più volte indagato per usura e malaffare, che dopo essere stato “eliminato” nel primo bando dell’edilizia sociale diventa il trionfatore del secondo grazie a compà Pinuzzu Gentile (all’epoca assessore regionale ai Lavori pubblici) e ad una commissione che più truccata non si può. Con il contributo determinante di un suo progettista, l’ingegnere rossanese Antonio Capristo, che con il fratello del Cinghiale, era salito anche al rango di dirigente regionale a tempo. Guadagnando un sacco di soldini e facendo “girare” l’economia per gli amici degli amici.

Le mani (o le zampe, fate voi) dei Cinghiali, dunque, sono arrivate da molto tempo anche a Rossano. Rapani (come Capristo) lavora per i Lapietra (è il direttore dei lavori più importanti), che a loro volta sono al soldo dei Gentile, pardon dei Cinghiali.

Sono in molti ad affermare che Pino Gentile, dovendo muoversi per il bando sull’edilizia sociale, avesse in mente principalmente di favorire un’impresa ovvero la Lapietra Srl.

lapietraago2010xhome-e1446130832936L’azienda rossanese, tanto per farvi capire meglio di cosa parliamo, è stata destinataria di incentivi su due canali: quello per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale da offrire in locazione (4 milioni di finanziamento sui 5 dell’intervento) e quello per gli alloggi da offrire in proprietà (in questo caso l’incentivo è di 4,8 milioni su quasi 17).

Nel secondo caso l’impresa aggiudicataria è la San Nilo Srl, la cui proprietà però è interamente della Lapietra srl. La società è stata costituita nel mese di novembre del 2010, qualche giorno prima che il vecchio bando fosse cancellato (e il nuovo redatto).

Don Pasquale ha vinto il bando con la sua cooperativa e con quella maldestramente nascosta ma anche con la “Casabella”, a Cosenza, con il cui presidente William Grimoli, figlio del più famoso costruttore Mario, c’era anche un legame particolare. Il figlio di don Pasquale era fidanzato con una delle figlie di Mario. A volte però gli affari non si legano con gli amori. E così il matrimonio tra i due ragazzi non è andato in porto e anche l’affare sembrava fosse andato in fumo. Tuttavia, la cooperativa Casabella è riuscita a realizzare il finanziamento proprio su uno dei terreni di Lapietra. Ragion per cui, anche se il matrimonio non s’è fatto, gli affari sono andati avanti lo stesso. Un trionfo su tutti i fronti.Ma torniamo all’esito elettorale del 2016. Rapani, nonostante i suoi grandi sponsor, perde le elezioni. A Mascaro (notoriamente bisognoso di un tutore) viene affiancato il faccendiere Nicola Candiano, che diventa in pratica il vero sindaco. Il generale Graziano si stanca presto di questa matassa e, visto che – come sanno bene i nostri lettori – è un trasformista per vocazione, sale sul carro dei Cinghiali dopo aver sfacciatamente favorito Pino Gentile alla vicepresidenza della Regione. Firma un accordo con il Cinghiale Tonino e tutti pensano che tocchi a lui candidarsi nel collegio alla Camera di Corigliano per il centrodestra una volta che l’animale si è ributtato sul carro di Berlusconi.

E invece no: il prescelto è proprio il candidato sindaco trombato nel 2016 ovvero Rapani, che si pensava sarebbe stato catapultato alla guida del comune unico. I programmi sono cambiati ma la sostanza non cambia di una virgola: Rapani farà il deputato mentre nel ruolo di sindaco sarà dirottato proprio il generale Graziano, che nel frattempo è stato cacciato dal consiglio regionale.

Voi direte: e il centrosinistra? Beh, la candidatura di Ferdinando Aiello non possiamo che definirla come minimo “accomodante”, visto che da queste parti l’appeal del Pd e di tutti i delinquenti che lo compongono è sceso a livello zero. E si parlava già di Ferdinando come candidato a perdere anche nell’ipotesi che si presentasse Graziano… Ma su Ferdinando ci torniamo subito, prima c’è da chiarire un altro aspetto.

Vi starete domandando: e il M5S? Beh, con i grillini i Cinghiali non solo sono messi bene ma diciamo pure che stanno “a casa loro”, visti i rapporti con il senatore Morra. In un primo tempo si era pensato che non ci fossero possibilità di evitare il confronto con Francesco Forciniti, candidato nel listino, uno “duro” con il quale è impossibile scendere a patti e che vede Morra come il fumo negli occhi. Ma poi il senatore è riuscito nell’impresa di far candidare nel collegio uninominale un tale Francesco Sapia, consigliere a Corigliano, che si presta perfettamente al giochino di Morra e dei Cinghiali e – nonostante le vibranti proteste di Forciniti – la manovra è passata. Così i Cinghiali potranno finanche decidere se ritenere migliore la prospettiva Rapani-Mollettun o fare un favore al tentacolare Ferdinando Aiello (rieccolo!). E vissero tutti felici e contenti!