Regione, la Cooperfin presenta il conto a Salerno: stipendio bloccato

Nazzareno Salerno

Stipendio congelato al consigliere regionale Nazzareno Salerno. È la decisione degli uffici amministrativi di Palazzo Campanella che hanno proceduto, già da questo mese, a trattenere il salario del politico coinvolto nell’inchiesta “Robin Hood”.

Il provvedimento è stato adottato in seguito al pignoramento verso terzi emanato, nelle scorse settimane, dal Tribunale di Vibo Valentia in esecuzione di un decreto ingiuntivo presentato dalla società Cooperfin.

Gli uffici amministrativi della Regione hanno quindi deciso di accantonare le somme dovute al consigliere di Serra San Bruno per un totale complessivo di circa 53 mila euro.

Sin da questo mese, quindi, si è proceduto ad una maxi-trattenuta di oltre 8mila euro, in pratica l’intero importo percepito da Salerno al netto delle trattenute.

Si tratterebbe di un finanziamento che la Cooperfin ha erogato in passato su richiesta dello stesso Salerno per le sue attività imprenditoriali.

Il consigliere regionale non è riuscito a far fronte all’impegno finanziario anche perché nel frattempo è scoppiata l’inchiesta “Robin Hood” e nei suoi confronti è scattato anche un sequestro preventivo che ha bloccato tutti i suoi conti correnti.

In qualità di ex assessore al Lavoro della giunta Scopelliti, Salerno era stato raggiunto nel febbraio del 2017 da un provvedimento di custodia cautelare in carcere (per essere poi rimesso in libertà diversi mesi dopo) nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro e incentrata su un presunto comitato d’affari che avrebbe gestito illecitamente i fondi europei destinati al credito sociale. Soldi destinati alle famiglie disagiate che, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbero finiti anche sui conti correnti di alcune società private e distratti dagli scopi originari. Lo scorso 10 gennaio Salerno e gli altri indagati sono stati rinviati a giudizio dal gup di Catanzaro. Il processo inizierà il prossimo 5 aprile.