Se dovessi dare un volto alla falsità politica, all’ipocrisia, alla doppiezza, non avrei dubbi, quel volto somiglierebbe molto al visino da bravo ragazzo di Marco Ambrogio. Politicamente parlando Marco Ambrogio è più falso dei soldi del gioco del Monopoli. Finge di essere del Pd, ma in realtà lavora e si adopera per Forza Italia. Che localmente è rappresentata dal sindaco Occhiuto, al quale Marco Ambrogio non ha mai fatto mancare il suo sostegno e il suo appoggio. E questo per vendicarsi di chi secondo lui gli ha fatto torto, tipo i paccheri di Damiano Covelli, e per tutelare i tanti piccoli interessi di bottega che traffica con Occhiuto.
Se esistesse un premio per chi meglio finge di fare opposizione, questo andrebbe senza dubbiamente a Marco. Ed è proprio per spirito di vendetta, e per rompere le poche uova rimaste nel paniere del PD che Marco il fasullo lancia la sua inutile candidatura a segretario regionale del PD. Che poi è quello che si meriterebbe il PD: un segretario incapace, infiltrato e manipolato da Occhiuto. Del resto la sottomissione del PD cosentino ad Occhiuto non appartiene solo a Marco il fasullo. A mettere Occhiuto sulla poltrona di sindaco fu proprio il Pd di Capu i Liuni e Madame Fifì. Anche se oggi preferiscono non parlarne.
Marco Ambrogio è l’ambiguità politica fatta persona. Non sai mai se quello che dice è frutto di un suo pensiero, ammesso che pensi, oppure ripete a memoria quello che Occhiuto gli dice di dire. E non è peregrino pensare che dietro la provocazione della candidatura alla segreteria regionale del Pd di Marco il fasullo ci sia lo zampino di Occhiuto.
Se avesse un minimo di dignità politica metterebbe fine a questo ignobile teatrino, passando chiaramente con Occhiuto, tanto i suoi elettori non si scandalizzerebbero, e continuerebbero a votarlo. Perché quello che conta non è tanto tenere dritto il timone dei principi e degli ideali, quello che conta, in politica, per Marco il fasullo, è la capacità di offrire ‘mmasciate. E le ‘mmasciate, si sa, non sono né di destra, né di sinistra.Cosi come si può tranquillamente dire di Marco il fasullo: unnè nè carni nè pisci.
GdD