Ex Novelli, scatta un altro sequestro per Fattorie, Cantine e Bioagricola | Provvedimento del giudice di Terni dopo la richiesta del curatore fallimentare del Gruppo Novelli | Fra un mese udienza sulla revoca della vendita
di Sara Fratepietro – 16 maggio 2018
Due diversi provvedimenti di sequestro per le stesse società: su disposizione del giudice del tribunale di Terni Alessandro Nastri scattano i sigilli per Fattorie Novelli, Cantine e Bioagricola. Vale a dire le tre aziende agricole dell’ex Gruppo Novelli in bonis e già oggetto di sequestro preventivo da parte della Procura della Repubblica di Castrovillari nell’ambito dell’inchiesta penale che vede coinvolto l’ex amministratore unico di Alimentitaliani Saverio Greco.
Con un provvedimento clamoroso, quindi, il giudice Nastri ha accolto la richiesta del curatore fallimentare del Gruppo Novelli, il commercialista orvietano Marco Bartolini (rappresentato dall’avvocato Renato Ferrara), avanzata il 17 aprile nell’ambito del procedimento civile che ha come obiettivo la revoca della vendita (avvenuta il 22 dicembre 2016) delle aziende prima afferenti al Gruppo Novelli al prezzo simbolico di 1 euro a favore di Alimentitaliani, società che era stata costituita poche settimane prima e facente capo alla holding calabrese iGreco.
Ex Novelli e Alimentitaliani: tutta la storia delle cessioni e i fallimenti, l’inchiesta in corso e il giallo dei 340mila euro
La decisione del giudice ternano è arrivata dopo poco meno di un mese dall’udienza e a pochi giorni dalla conclusione dei termini per le manifestazioni d’interesse sull’eventuale acquisto o affitto delle aziende ex Novelli. Un avviso pubblico, che ha scadenza 18 maggio, emesso dal tribunale di Castrovillari ed in particolare dai curatori fallimentari di Alimentitaliani Fernando Caldiero e Giorgio Meo.
A questi ultimi due tra l’altro finora era stata affidata anche la custodia giudiziale delle tre società agricole – Fattorie, Cantine e Bioagricola Novelli appunto – dopo il primo sequestro disposto dalla magistratura calabrese. Aziende che però ora, stante il sequestro delle quote societarie deciso dal tribunale di Terni, non potranno comunque essere oggetto di ulteriori cessioni. In più, tutto potrebbe vedere sviluppi ancora più clamorosi nelle prossime settimane.
Su tutta la vicenda pende infatti l’azione revocatoria avviata dal curatore fallimentare del Gruppo Novelli, Bartolini, che mira appunto ad invalidare la vendita di fine 2016 e dunque tutte le altre azioni che ne sono conseguite, tra cui il passaggio delle aziende agricole (avvenuto a febbraio 2017) da Alimentitaliani a Poderi Tommaso Greco e Cataldo Greco. L’udienza in merito è fissata per il mese prossimo. L’obiettivo della curatela è quello di rientrare in possesso di tutte le società e delle proprietà che componevano il Gruppo Novelli fino ad un anno e mezzo fa per poter così soddisfare le centinaia e centinaia di creditori ammessi allo stato passivo nell’ambito del fallimento della holding con sede legale a Terni ma con base operativa a Spoleto e finita in amministrazione controllata 6 anni fa senza però interventi risolutivi.
Uniche società non dichiarate fallite erano state proprio Fattorie, Bioagricola e Cantine Novelli. Quelle che, nel silenzio, a inizio febbraio 2017, dopo essere transitate in Alimentitaliani, sono state cedute alla Poderi Tommaso Greco ed a Cataldo Greco, sempre nell’orbita de iGreco. Cessione – motivata con la possibilità in questo modo di chiedere più fondi per il Piano di sviluppo rurale – avvenuta una ventina di giorni prima che Saverio Greco avanzasse l’istanza di concordato preventivo davanti al Tribunale di Castrovillari. Ma lo stesso scorporo dei “gioielli” societari è stato anche tra le motivazioni che hanno spinto i giudici a dichiarare il fallimento di Alimentitaliani. Con il giallo dei soldi mai versati: circa 340mila euro.