Corruzione a Corigliano, la figura da vecchio trombone dell’ex sindaco Geraci

Il sindaco Geraci e l'assessore Granata in una recente intervista di Sky

A Corigliano-Rossano le ultime inchieste giudiziarie riguardanti l’alluvione del 2015 e la scoperta del sistema di “cartello” per un determinato gruppo di imprese non hanno fatto altro che aumentare le certezze della gente sulla corruzione dei politici.

Il sistema dei media è governato da determinati editori, che avendo le mani in pasta non hanno nessuna intenzione di amplificare l’effetto delle inchieste ma per fortuna ci sono giornalisti liberi che in queste ore stanno tirando fuori documenti quantomeno imbarazzanti per vecchi tromboni come l’ex sindaco Giuseppe Geraci. Costui oggi passa quasi per “moralizzatore” avendo comunque inviato una segnalazione al prefetto (altro soggetto molto poco raccomandabile) rispetto al magna magna generale che c’era all’interno della sua giunta ma evidentemente dimentica quello che aveva dichiarato esattamente un anno fa e che stamattina il blog coriglianocalabro.it (Altrepagine) gli ricorda con dovizia di particolari. A lui e al suo fedele scudiero Raffaele Granata, ex assessore ai Lavori Pubblici finito nella rete dell’inchiesta.

Ma ecco il “Geraci pensiero” di un anno fa.

“L’ossessione di quanti creano e diffondono falsità per tentare di offuscare, inquinare ed offendere la dignità, l’onorabilità e l’immagine pubblica e privata degli amministratori in carica ha assunto ormai connotati talmente evidenti e lontani da ogni forma di normale autocontrollo che meriterebbero ben altre attenzioni, in altre sedi.

“Di certo, affermazioni, allusioni e pure invenzioni di cui qualcuno continua a rendersi sistematicamente protagonista solitario si collocano chiaramente al di fuori sia della pur legittima critica politico-amministrativa (qualora si fosse in grado di dimostrare gli attributi necessari per interpretare ruoli di interlocutore pubblico o addirittura di una qualsivoglia istituzione); sia, soprattutto, al di fuori della pur eventuale, durissima indagine giornalistica (qualora si fosse in grado di dimostrare quella minima imparzialità alla quale è tenuto, sempre e comunque, chiunque svolge il delicato ruolo di informare l’opinione pubblica).

È quanto dichiara il sindaco Giuseppe Geraci smentendo categoricamente le gravissime falsità diffuse sui media in questi ultimi giorni, sia in merito ad inventate pressioni che lo stesso primo cittadino avrebbe subito relativamente all’approvazione dei bilanci 2014, 2015 e 2016 da parte della Meris Srl, società di gestione dei servizi del Mercato ittico di Schiavonea; sia, da ultimo, in merito all’altrettanto inventata indiscrezione, di cui il sindaco sarebbe informato, relativa ad un’indagine di corruzione per un membro della giunta.

Siamo – continua il sindaco – di fronte ad autentiche ricostruzioni più che fantasiose, deliranti e mistificatorie della realtà, prive di ogni fondamento e costruite ad arte, senza alcuna correttezza deontologica e diffuse col solo intento di disinformare, confondere e creare confusione e odio sociale. Da una parte, continuiamo, quindi, a fare appello alla comunità a preferire ed a condividere – aggiunge – sentimenti ed atteggiamenti di comprensione e di collaborazione in un periodo che è forse quello più complicato per tutta la città rispetto alla somma di emergenze gravi da affrontare insieme, dalla siccità ai migranti; dall’altra – conclude Geraci – come già fatto in altre analoghe circostanze, rispetto a falsità assurde ed intollerabili, abbiamo già dato mandato ai nostri legali per tutelare la dignità e l’immagine del sottoscritto, dell’amministrazione comunale e della città intera”.

Alla luce di quanto sappiamo oggi, non c’è che dire: Geraci ha fatto la classica figura barbina o se preferite da vecchio trombone che provava a nascondere meschinamente la verità. E pensare che c’era qualcuno addirittura disposto a candidarlo alla guida del Comune unico…