Grazie Umberto, mi hai insegnato ad amare la libertà

di Piero Scalzo

Non sono abituato ad esternare i sentimenti su Facebook, ma qui, chi ha scritto l’articolo su Don Umberto Grandinetti, esorta a chi può, di scrivere un pensiero su questa bella persona, e non posso esimermi da questo compito (http://www.iacchite.com/cosenza-in-ricordo-di-don-umberto-grandinetti-di-franco-dionesalvi/).

Quando lo conobbi come Don Umberto, ero ancora piccolino, ma non tanto da non capire che quella umile e fatiscente chiesetta di quel quartiere popolare, quando lui parlava, diventava la Cattedrale più ricca di Cosenza… Il ricordo dell’aria che si respirava in quella che chiamavano “Azione Cattolica”, era di un’atmosfera nuova, diversa, libera, aperta, proprio come era lui, e chi ha avuto la fortuna di inebriarsi di quel profumo, ancora oggi ne emana l’odore.

Per me è sempre stato Umberto, essendo il fratello della donna che ha sposato, ma a ben pensarci, non potrei definirlo un cognato, troppo riduttivo, ma bensì il mio padre spirituale, e che fortuna ragazzi ad averlo avuto !!! Ho sempre pensato che il suo ruolo perfetto era l’educatore, non il prete, infatti la sua parrocchia non poteva chiamarsi che “Don Lorenzo Milani”, tra i più grandi maestri pedagoghi italiani, anche se per alcuni, “Milani” è la squadra di pallavolo che lui stesso fondò e a cui diede lustro alla città di Cosenza nei pericolosi anni 70.

Penso che molti giovani di quel quartiere devono tanto a lui se sono riusciti ad imporsi in qualche ruolo nella vita. Attraverso lui ho capito che non basta mettere un abito talare per definirsi seguace di Cristo, perché lui cristiano lo è stato anche dopo, perché non può svanire l’amore verso Dio se ti innamori anche di una donna fatta di carne e ossa.. ed è stato fantastico per me assistere a questa doppia figura in un unico corpo.

Amava l’arte in ogni sua forma, nei libri (forse la sua più grande passione), nei quadri, in un gol di Marulla, in un orologio, ma a me piace ricordare l’arte che era in lui: la comunicazione e il saper ascoltare… nessuno come lui riusciva a togliere il meglio di te stesso… un grande!!! Lui fa parte di quelle figure immortali, non è di sicuro il suo arresto cardiaco che pone fine al suo personaggio. Per me è stato un privilegio averlo accanto nei migliori anni della mia vita. Grazie Umberto, attraverso te ho conosciuto e amato tante cose: Lucio Battisti, la pallavolo, la lettura, la libertà, il rispetto e soprattutto l’amore per il prossimo. Sei stato, anzi sei, la fonte da cui traggo le mie ispirazioni. Grazie, mille volte grazie !!!