C’è un fine stratega a casa Occhiuto e non è Mario che di elaborare strategie, alla luce anche del suo precario stato di salute mentale, non è mai stato capace. A concepire tattiche, strategie, e colpi di mano, è Roberto, fratello del sindaco, anche lui indebitato fino ai capelli.
Roberto è un altro miracolato della politica, uno che non ha mai lavorato un solo giorno nella sua vita, tutto ciò che ha fatto è stato solo per se stesso e i suoi familiari. Una storia simile al fratello Mario: usa la politica per fini personali e soprattutto per placare le ire dei tanti creditori che giornalmente bussano alla porta di casa sua, o meglio a quella della suocera perché la sua è stato costretto a venderla per ripianare un po’ di debiti. Roberto, umanamente e politicamente, è un fallito, uno senza arte né parte, un parassita sociale della peggiore specie… uno che senza le coperture politiche e gli intrallazzi, morirebbe di fame. Incapace com’è di procurarsi da vivere con dignità. Vive da sempre di elemosine politiche elargite dai suoi padroni, verso i quali si prostra come fa un cagnolino in attesa di un osso. Un lecchino sciocco. Anzi un lecchino e basta!
Il fine stratega ha capito da tempo che Forza Italia non ha nessuna intenzione di candidare il fratello Mario alla presidenza della Regione Calabria, e allora, credendosi intelligente, cerca di giocare d’anticipo. Non appena la notizia dell’incontro di Arcore tra Salvini e il Berlusca è iniziata a circolare – incontro che si è concluso con la spartizione delle regioni che nel 2019 andranno al voto: la Calabria a Forza Italia e a decidere il nome del candidato sarà Tajani – Roberto si è subito affrettato a postare da Fiuggi le foto della sua presenza sul palco, accompagnato da quel che resta (politicamente) della Santelli, insieme a Tajani. Come a dire: io e Tajani siamo amici, e Tajani sta dalla parte di mio fratello. E per completare l’opera, e confondere le idee ai calabresi sperando di “anticipare i tempi”, ordina alla Gazzetta del Sud di aprire sulla candidatura di Mario alla Regione.
Una tattica degna di Camillo Benso, conte di Cavour. Una cima… come quella dell’Everest.
Ora vi raccontiamo noi i retroscena e il vero contenuto dell’accordo sulla Calabria tra Salvini e Berlusconi.
Berlusconi, che di problemi ha già i suoi, figuriamoci se intende prendersi anche quelli degli altri, non ha mai pronunciato il nome di Mario Occhiuto a candidato alla Regione con Salvini. Berlusconi ha chiesto di rinunciare alla Calabria a Salvini, come favore personale – ricordiamo che Salvini aveva già espresso i “tratti” del suo candidato ideale alla guida della Regione Calabria, un magistrato, aprendo di fatto “un’Opa” della Lega sulla Calabria – con una idea ben precisa.
Che è questa: non è certo frutto del caso la decisione di Berlusconi di affidare la scelta del candidato a Tajani. Una mossa che gli è servita per estromettere definitivamente la Santelli da ogni decisione sulla Calabria. E di conseguenza gli Occhiuto. Ma non sarà certo Tajani a scegliere il nome del candidato a presidente della Regione Calabria che ha già in tasca il foglietto con scritto le sue generalità (infilatogli in saccoccia dal Berlusca). Tajani ha i suoi referenti politici in quel di Reggio Calabria, è solo Marco Siclari l’ambasciatore del Berlusca, e toccherà a lui radunare quel che rimane di Forza Italia in Calabria, attorno al candidato scelto da Berlusconi. E i presupposti ci sono tutti. Nessuno oserebbe sfidare il cavaliere, che sul nome ha già avuto il via libera della Lega.
Berlusconi ha una promessa da mantenere e le elezioni del 2019 sono l’occasione per mantenerla, visto che già una volta questa promessa è stata tradita. Il candidato di Berlusconi in Calabria sarà il suo medico: il dottor Bernardo Misaggi. È questo il nome che ha messo d’accordo Salvini e Berlusconi. Anche i cinghiali dovranno allinearsi su questo nome se vorranno avere una chance di essere eletti. L’ordine per Tajani è chiaro: Misaggi candidato. Un nome che ha già messo d’accordo tutti quelli di Forza Italia che chiedono un candidato non di Cosenza come da tempo va dicendo il deputato reggino Francesco Cannizzaro.
Infatti il Berlusconi, che conosce bene i meccanismi della politica ha chiesto al suo medico il silenzio stampa, lasciando strepitare gli altri: Abramo, Aiello, Occhiuto. Come a dire: falli parlare così si bruciano definitivamente e non dobbiamo neanche “lottare” per farli desistere, lo faranno da soli.
Diverse sono state le interlocuzioni quest’estate tra il cavaliere e il suo medico e gli ha garantito che questa volta si farà come dice lui. Persino Gasparri è da mesi che dice che Misaggi va risarcito. E non è il solo. Insomma lo stato maggiore di Forza Italia ha già deciso, mi sa che è arrivato il momento per Mario Occhiuto di prenderne atto. L’unico che fa ancora finta di non capire.