Cosenza, Occhiuto impallinato da fuoco amico: la sua paranza inizia a sgretolarsi

Caro Mario, come hai ben capito la schiera di chi non ti reputa all’altezza di governare la Calabria si allarga. E non all’interno dei confini “naturali” dei tuoi atavici oppositori, ma bensì dentro le mura di casa tua. Già, una novità sotto il profilo della tenuta politica della tua paranza, anche se i pugnalatori alla schiena, attorno a te, ci sono sempre stati… lasciatelo dire da noi. La novità che ti riguarda sta proprio in questo: se prima ti pugnalavano alle spalle, stando attenti a non farsi scoprire, oggi hanno deciso di uscire allo scoperto e mandarti un segnale forte e chiaro: o te ne vai con le buone, o per te arriveranno le cattive. Una resa di conti tutta interna alla corte di Occhiuto. Una specie di Idi di marzo, dove Cesare è Occhiuto, e qualcuno dei suoi più stretti amici è Bruto.

Il riferimento, ovviamente, è alla pubblicazione della notizia che ti vede imputato di associazione a delinquere dalla Dda di Roma, e di molto altro, arrivata all’attenzione dell’opinione pubblica come un fulmine a ciel sereno. Pensavi, forse, di esserci riuscito a tenerla nascosta, ma qualcuno dei tuoi ha deciso che così non doveva più essere, e allora si è adoperato affinché la notizia giungesse a chi, senza timore e remore, l’avrebbe di sicuro pubblicata. Una curtiddrata ben assestata, di quelle che fanno male. Studiata e messa in atto da chi non vuole più fare mistero della propria identità. E se così è, e così è, chiediti il perché…

Che si tratta di fuoco amico non ci sono dubbi, e questo lo sa bene Mario che, come noi, non ha alcun dubbio a proposito. Ed è facile capirlo: sarebbe bastato mandare la notizia con il passaggio dell’ordinanza su Occhiuto a Iacchite’, e 9 colonne a caratteri cubitali in prima pagina non glieli avrebbe tolti nessuno. Invece “Bruto” decide che a pubblicarla non dobbiamo essere noi, ma qualcuno non identificabile nella schiera dei nemici, affinché Occhiuto capisca, e non dica: sono i soliti “delinquenti del web” che con la complicità del solito senatore 5Stelle, usano “vecchie notizie” per farmi danno.

Parole che Occhiuto ha usato lo stesso, ma che non ha potuto, questa volta, indirizzare a noi. L’evidenza della curtiddrata amica, per chi sa leggere anche tra le righe, non gli ha permesso di sostanziare l’accusa. Si è limitato ad una accusa generica. Non poteva certo dire chiaramente che a curtiddrata arriva proprio da chi si dice da sempre suo amico: se a chiamarlo delinquente ora sono anche i suoi amici, il problema diventa serio, e l’unico suo pensiero è quello di non far capire ai cittadini che la coltellata arriva proprio da casa sua. Ecco perché sarebbe stato facile per Occhiuto addossare la colpa a noi… ma purtroppo, per lui, non siamo stati noi a tirare fuori la notizia. E questo ora lo sa tutta la città e provincia.

Una prima considerazione alla luce di ciò è d’uopo: la paranza di Occhiuto inizia a sgretolarsi, e molte complicità e coperture, di cui ha goduto in tutti questi anni, iniziano a venire meno. E se anche chi si dice amico utilizza i problemi giudiziari di Occhiuto per farlo fuori, allora vuol dire che la tempesta giudiziaria, per Occhiuto, non si è ancora placata.

Sono poche le mosse che Occhiuto può fare in questa situazione, e precisamente due: o rinuncia e si ritira senza dar fastidio a nessuno, oppure rilancia e costruisce, al di fuori dei partiti a cominciare dal suo (Forza Italia) che proprio non lo vuole, un movimento civico in tutta la Calabria che lo appoggi alle prossime regionali. Una sfida contro tutto e tutti. Ovviamente questa ipotesi è senza speranza, per quel che riguarda una eventuale vittoria elettorale.

Così facendo Occhiuto, però, potrebbe attirarsi addosso ancor di più l’ ira dei suoi amici (oggi nemici) che potrebbero far comunella con i suoi nemici di sempre, e trovare, finalmente, la soluzione finale per eliminarlo definitivamente dalla scena politica: una bella ordinanza di custodia cautelare. E di fatti e prove, per arrivare a questo, contro di lui, ce ne sono a iosa. Basta chiedere alla Manzini o a Gratteri.

Come vedi, Mario, alla fine non siamo solo noi a non volerti più come amministratore della cosa pubblica, ma anche tanti tuoi ex amici che hanno capito che i tuoi problemi giudiziari potrebbero essere un forte ostacolo ai loro progetti di sopravvivenza politica. In tempi di trasparenza e onestà una figura come quella di Occhiuto, implicato in ogni tipo di intrallazzo, è più d’impaccio che di utilità. Caro Mario, mi sa che siamo alle battute finali della tua carriera politica, perché se anche i tuoi amici hanno deciso di farti fuori (politicamente), allora vuol dire che la coperta è davvero corta. E quando la coperta è corta, c’è sempre qualcuno che resta col culo scoperto, e questa volta il culo che resterà allo scoperto sarà il tuo. Come si dice: chi le dà le l’aspetti! I curtiddrati, ovviamente.