(AGI) – BARI – Perquisizioni in una ventina di studi legali di tutta Italia sono in corso da parte della Guardia di Finanza di Bari. L’inchiesta riguarda una presunta truffa ai danni della Regione Puglia ed e’ nata dalla denuncia, effettuata alcuni anni fa dal governatore Michele Emiliano. Sono stati proprio alcuni uffici della Regione ad accorgersi che diverse decine di agricoltori avevano messo in atto – grazie all’aiuto di un noto studio legale barese – una serie di raggiri finalizzati all’illecito ottenimento di fondi pubblici quali contributi per le attivita’ agricole in zone svantaggiate. L’inchiesta e’ coordinata dal procuratore aggiunto di Bari Roberto Rossi e riguarda le ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla Truffa.
Sono sette le persone indagate dalla Procura di Bari, nell’inchiesta su una presunta Truffa da 20 milioni di euro ai danni della Regione Puglia. Si tratta di Michele e Enrico Domenico Primavera (di Bitonto), Anna Maria Deruvo (di Bitonto), Assunta Iorio (di Cercola, Napoli),Oronzo Panebianco e Francesca Fiore (di Bari) e Salvatore Lanciano (di Cassano allo Ionio, Cosenza).
Devono rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla Truffa, Truffa aggravata, falso materiale commesso da pubblico ufficiale e riciclaggio. L’indagine e’ partita da una denuncia del governatore pugliese, Michele Emiliano, dopo le verifiche effettuate da alcuni uffici regionali sulle grosse cifre pagate come spese legali in contenziosi relativi alla concessione di fondi per l’agricoltura nelle zone svantaggiate. Stando a quanto ricostruito dalla Guardia di finanza, lo studio dell’avvocato barese Michele Primavera avrebbe intentato una serie di cause, frazionando i crediti dovuti ai singoli agricoltori. In tal modo sarebbero state gonfiate le spese legali che, in caso di causa persa, venivano poi pagate dalla Regione. Su disposizione dei pm Roberto Rossi e Francesco Bretone, a Bari sono state perquisite le societa’ Giuriconcilia & Service, Giuristudio e Polo immobiliare d’eccellenza, altre perquisizioni sono state effettuate a Napoli e Cosenza. (AGI)