Sanità, i patetici blitz del Gattopardo e l’ironia di Fiorello: “A Cosenza anche i virus hanno le mascherine!”

Quando il “covattissimo” Gattopardo (per i nuovi di Iacchite’, il procuratore capo di Cosenza Mario Spagnuolo) che ancora incredibilmente resta al suo posto nel porto delle nebbie (per i nuovi di Iacchite’, la procura della Repubblica di Cosenza), ha difficoltà e si sente sotto tiro, rispolvera sempre qualche “cagata” di inchiesta fatta in passato e che, ovviamente, non ha portato a nessun risultato.

A febbraio del 2019 (quindi quasi 2 anni fa), Spagnuolo il Gattopardo, procuratore del porto delle nebbie, aveva annunciato un blitz della Finanza all’Azienda Ospedaliera. Di cosa si trattava? Del nulla mischiato col niente, direbbero a Palermo. Tra settembre e ottobre del 2016, a qualche mese dal suo insediamento, molti ricordano i patetici sequestri preventivi “con facoltà d’uso condizionata” di sale operatorie nell’ospedale civile dell’Annunziata. Poi, il 14 novembre, sempre del 2016, Spagnuolo, se possibile, aveva addirittura “esagerato”, sequestrando (sempre per modo di dire) sette sale operatorie dei Reparti di Chirurgia Generale e di Ortopedia, dove è presente anche una sala di day surgery per oculistica.

“I risultati dei controlli – si leggeva nelle “veline” dell’epoca – avrebbero messo in evidenza una serie di carenze sotto il profilo igienico-sanitario, in particolare rischi di contaminazione che potrebbero derivare dalla promiscuità nel ciclo sporco-pulito, dalla presenza di locali adibiti a stoccaggio di rifiuti speciali in aree non previste, e dal mancato rispetto dei parametri microclimatici e microbiologici previsti con la pressurizzazione delle sale operatorie. Sono state contestate anche delle violazioni in tema di sicurezza dell’ambiente di lavoro”.

Bene… a febbraio 2019, a oltre tre anni di distanza, nella disperata “impresa” di fare qualcosa e di riabilitare la sua immagine ormai compromessa di magistrato corrotto e connivente, il Gattopardo aveva fatto sapere, bontà sua, che stava indagando sul mega appalto di 25 milioni vinto dalla Coopservice di Reggio Emilia per il servizio di pulizia negli ospedali cosentini. E oggi – aribontà sua -, udite udite, dopo due anni, il Gattopardo ha rotto gli indugi (si fa per dire eh!) per annunciare gli arresti di 4 funzionari della Coopservice e 5 richieste di misure interdittive (innocue più o meno quanto lui, in sostanza qualche mese di ferie pagate) a 5 dirigenti dell’Azienda Ospedaliera dei quali non si è degnato neanche di fare i nomi e delle quali non conosce ancora l’esito, per sua stessa ammissione.

Per una migliore comprensione dei fatti: il procuratore capo di Cosenza dà il via libera al “blitz” per l’appalto delle pulizie dell’ospedale a quattro giorni da Natale, con una furia e una fretta assolutamente ingiustificate e – udite udite – soprattutto senza ancora essere a conoscenza se le sue richieste (comunque ridicole) di misure interdittive nei confronti dei “pezzi grossi” dell’inchiesta da quattro soldi che ha coordinato saranno accettate o meno. Siamo al delirio!

La migliore risposta a questo soggetto senza pudore e senza vergogna, l’aveva data all’epoca dei “sequestri” addirittura un comico, cioè Fiorello, che nel 2016 conduceva la fortunata trasmissione “Edicola Fiore”.

Erano giorni nei quali l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza conquistava, ahinoi, la ribalta nazionale per le pessime condizioni nelle quali si ritrovava e si ritrova ancora, beninteso… Ché con la pandemia il nostro ospedale è diventato ancora più “barzelletta” di prima!

I casini del nostro pronto soccorso, dei quali ci occupiamo da anni, stavano diventando allora come oggi una sorta di record nazionale così come i “sequestri” (sempre per far abboccare i caggi…) delle sale operatorie. Eh sì, perché giovava (e giova) tuttavia ricordare e precisare che questi “sequestri” disposti da un magistrato tutt’altro che irreprensibile come il Gattopardo, altro non erano che prese per i fondelli, dal momento che le sale operatorie rimanevano e rimangono comunque aperte con facoltà d’uso.

Inoltre, i medici, che non sono poi così incoscienti, fedeli alle consegne che arrivano dai papponi della politica, mandano tutti i pazienti possibili alle cliniche private. La provincia di Cosenza, come si sa, ha anche il record nazionale del numero di cliniche, più di 100, quasi una per comune. Quasi tutte sono sotto il controllo della politica: si passa da quelle riconducibili alla famiglia iGreco, quelli di Cariati, “accriccati” con tutti i poteri forti possibili e immaginabili a quelle del consigliere regionale Luca Morrone e della sua famiglia guidata dal patriarca Ennio il “mammasantissima” e a quelle del ben noto usuraio (ex editore di giornali) Piero Citrigno, fedelissimo della Cittadella regionale in versione Palla Palla e Capu i Liuni e finanziatore di tutti i media di regime della Calabria. Per continuare con quella del dottore Tricarico (che aveva la più grande clinica in assoluto a Belvedere, con tanto di pronto soccorso), solo da qualche tempo data in gestione a un soggetto che non va per niente d’accordo col senatore Don Magorno, l’uomo di Renzi affiliato al clan Muto, ma anche a quella gran magara di Madame Fifì, che per anni e anni hanno fatto quello che hanno voluto. E così via per quasi tutte le altre… 

Ovviamente il Gattopardo non si occupa mai di cliniche private ma per attirare l’attenzione sulla sanità cosentina ricorre a questi mezzucci che ormai anche i meno sgamati hanno imparato a memoria. Ma torniamo alla ribalta nazionale del nostro povero ospedale risalente a quasi cinque anni fa.

Quella mattina di novembre anche Fiorello, nella sua “Edicola Fiore” in onda su Sky, aveva ironizzato sul sequestro delle sale operatorie ed aveva esclamato alla sua maniera: “Viste le condizioni igieniche a Cosenza anche i virus avevano le mascherine!”. E la pandemia ancora non era neanche nei pensieri dei… cinesi e degli americani!

E come se non bastasse, anche il TG5 aveva dedicato un servizio all’ospedale dell’Annunziata. E loro, i politici, imperterriti, hanno continuato a sfasciare la sanità pubblica per arricchirsi con le cliniche. E Spagnuolo il Gattopardo, invece di indagare seriamente, “sequestra” le sale operatorie oppure organizza patetici blitz facendo ridere ancora di più tutta l’Italia del nostro modo di vivere. Ammorbati dalla corruzione dei politici ma soprattutto da quella dei magistrati.