di Matteo Olivieri
Andare a pescare ancora una volta un candidato all’interno dell’Università della Calabria (Francesco Aiello, ndr), con tutto ciò che che questo rappresenta, compreso il fatto che essa non è più l’istituzione culturale che viene propagandata, ma spesso appare come una istituzione opaca, snodo di clientelismo e di corruzione materiale ed etica, vuol dire affidare le speranze di cambiamento a quello stesso mondo che il M5S intende combattere.
Per quanto mi riguarda, il Movimento ha bisogno di metodi di lavoro che segnino l’inizio di una stagione di novità politica, capace di ridare speranza ai tanti calabresi che ancora credono possibile un concreto cambiamento. Appaiono quindi indispensabili profili dalle credenziali impeccabili, che indichino l’inizio di una nuova era, caratterizzata dalla completa rottura con il sistema marcio che ereditiamo. Per meno di questo non ha senso metterci la faccia…