A Vibo Valentia si sperimenta il “cognatismo fluido”

A Vibo si sperimenta il COGNATISMO FLUIDO

di Rocco Tripodi   

Ormai, perché la narrazione della cronaca sia più comprensibile, si ricorre ad efficaci neologismi. Che, per quanto già passati al vaglio della benemerita Accademia della Crusca, io, molto immodestamente, suggerisco un necessario aggiornamento che arricchisca il termine COGNATISMO con una più specifica fattispecie: COGNATISMO FLUIDO.

Aggiornamento assai utile per meglio inquadrare il rapporto che intercorre tra due nostre concittadine titolari di prestigiose cariche pubbliche: l’avvocata Maria Limardo, sindaca della passata Giunta di Centrodestra e la vicesindaca con delega all’Urbanistica Loredana Pilegi, dell’attuale governo di Centrosinistra.

Le due avversarie politiche non parenti acquisite per la Legge italiana, ma di fatto per il longevo rapporto affettivo, come dire: cognate in divenendo; glielo auguriamo! Succede ora che la sindaca prima di essere detronizzata, affidi l’appalto dei lavori in piazza Santa Maria, senza gara di progettazione, e tramite procedura aperta, all’ impresa dell’architetto Luca Calselli, vecchio e affezionato amico della cognata della sindaca, che come dicevamo, si era prenotata, lei medica, la delega all’Urbanistica (?) della costruenda nuova Giunta.

Ecco quindi perché il COGNATISMO, lì dove convivono due posizioni ideologicamente contrapposte, necessita che sia un COGNATISMO FLUIDO, cioè non condizionato da Appartenenze, Tendenze e Regole. Attraverso notizie verificate, di cui tanti sono a conoscenza, si può con certezza affermare che, non la sindaca, ma Loredana Pileggi è il contatto (poi però dall’ altra condiviso), con un professionista singolare e a suo modo affascinante. Un po’ mistico, un po’ filosofo, un po’ scettico, un po’ no quotax che “aristotelicamente” afferma che “le quote non sono né belle né brutte, né giuste né sbagliate”, ma, dico io, sono una travagliata condizione dell’animo.

Scopriamo che per tutta l’estate il sindaco si dannava per trovarlo perché a suo dire latitante, per richiamarlo alle sue responsabilità. L’architetto in realtà condivideva con le due cognate serate (legittime) di gioiosi svaghi estivi fatti di piscine, cene e momenti di festose spensieratezze, tutti insieme in armonia e, soprattutto, in condivisione.

Concludo con un appello: insisto che trovo intollerabile l’ingiustificato silenzio da parte di tutti gli attori della commedia a puntate “Cantiere Santa Maria” e chiedo, tra l’altro, a quale cognata occorra rivolgersi perché solleciti al suo amico la RESTITUZIONE dei cordoli in granito antico fatti scomparire dal cantiere.