na strage che non si ferma”. E’ il commento del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dopo la morte di un operaio in un cantiere dell’A2 tra gli svincoli di Cosenza e Rogliano. Landini, in Calabria per un tour elettorale in vista del referendum dell’8 e 9 giugno sul lavoro e sulla cittadinanza, ne ha parlato con i giornalisti a margine della sua tappa a Villapiana.
“E’ chiaro che tutto questo non è più accettabile – ha aggiunto Landini, che poco prima aveva incontrato i lavoratori impegnati sui cantieri della nuova Statale 106 – anche perché, siamo di fronte a operazioni che non avvengono sul terreno della prevenzione, sulla formazione e sui controlli. La maggioranza di questi infortuni riguarda i lavoratori di piccole imprese generalmente in appalto o in subappalto. Questa è una delle ragioni su cui noi abbiamo raccolto le firme per uno dei referendum che chiede appunto di dare la responsabilità alle imprese che decidono di appaltare i lavori. Imprese che dovrebbero rispondere in solido per quello che avviene in materia di salute e sicurezza oggi non garantite. Su questo è necessario – ha sostenuto il segretario della Cgil – anche che ci siano azioni, che questo Governo non sta facendo, che riguardano proprio la qualità e la certificazione delle imprese e la necessità di potenziare e di investire sulle attività degli ispettori del lavoro e nei servizi di medicina preventiva. Inoltre – ha proseguito – credo che occorra anche arrivare all’introduzione dell’omicidio colposo perché in molti casi non siamo di fronte a degli infortuni ma a veri e propri omicidi e quindi ci deve essere anche una responsabilità precisa. Le imprese che non rispettano norme, non possono continuare a lavorare come se tutto fosse normale”.
Da segretario del maggiore sindacato italiano, Landini invoca un nuovo “modello di fare impresa”: “Quello attuale va cambiato, perché è giocato sulla logica del massimo ribasso, del profitto fine a se stesso e non degli investimenti sulla qualità del lavoro, sulla salute e sulla sicurezza. Anche in questi primi mesi del 2025 sono le persone che sono morte sono di più rispetto allo scorso anno e si continua a morire come si moriva tanti anni fa”, ha concluso.









