Abramo Cc non può più anticipare la cassa integrazione: “La proroga dei contratti è falsa”

CROTONE – “La proroga dei contratti tra Abramo CC e Tim annunciata a ridosso di fine 2023, è quantomai falsa”. Lo scrivono le segreterie nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, le RSU dopo aver appreso dai commissari dell’azienda Abramo CC in amministrazione straordinaria notizie relative alla cassa integrazione in deroga a causa delle quali hanno proclamato lo stato di agitazione.
“Per effetto di un innalzamento importante della percentuale di ammortizzatore sociale negli ultimi mesi – si legge nella nota dei sindacati – con un calo importante del fatturato, l’azienda Abramo CC ha dichiarato di non essere più nelle condizioni di anticipare gli importi di cassa integrazione ed ha comunicato al ministero ed alle organizzazioni sindacali l’avvio della procedura del pagamento diretto presso INPS”.

Il problema oltre che tecnico è anche pratico in quanto all’azienda manca la liquidità necessaria per fare fronte ai suoi impegni.
“La decisione assunta dalla curatela giudiziaria – scrivono i sindacati – è derivante da una questione di incapienza, in quanto gli importi anticipati per l’ammortizzatore sociale risultano superiori all’importo relativo ai versamenti contributivi, ma al contempo anche da una conseguente mancanza di liquidità di cassa”. In particolare, è spiegato che “l’ammortizzatore sociale è stato utilizzato tra il 15% ed il 18% nel corso del 2023, per passare da gennaio 2024 a circa il 30%. A partire dal mese di febbraio, la situazione appare ancor più complicata, la pianificazione al 35%, nonostante lo smaltimento istituti contemporaneo, ad oggi non basta a coprire il calo di volumi reale”.

Secondo Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, la decisione aziendale “avrà impatti devastanti sulle economie delle lavoratrici e dei lavoratori interessati” e per questo hanno chiesto la riconvocazione urgente del tavolo di crisi presso il Mimit alla presenza dei commissari giudiziali, in qualità di rappresentanti giudiziari dell’azienda. “Il quadro descritto in relazione all’utilizzo degli ammortizzatori sociali- sottolineano le organizzazioni sindacali – dimostra poi, qualora a qualcuno non fosse ancora del tutto evidente, che la proroga dei contratti tra Abramo CC e Tim annunciata a ridosso di fine 2023, è quantomai falsa. A questo punto c’è da immaginarsi che, anche fantomatici protocolli con associazioni datoriali minoritarie e scarsamente rappresentative del settore Crm-Bpo, abbiano probabilità di offrire soluzioni a questa delicatissima vertenza, al pari della proroga farsa rispetto ai volumi di Tim ad Abramo CC”. Nelle prossime ore saranno valutate le iniziative di protesta, che il sindacato confederale “avvierà a sostegno della vertenza, a difesa della piena salvaguardia occupazionale e del salario delle lavoratrici e dei lavoratori”.