FERMIAMO IL PROGETTO IMPIANTO EOLICO ACRI
Il 17 settembre 2024, è stato presentato presso il Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, il progetto di ENI Acri.
Questo progetto prevede un impianto di 23 aerogeneratori sul territorio di Acri, in provincia di Cosenza, precisamente in Sila Greca.
Già, la Sila Greca, quella accanto al Parco Nazionale della Sila; la Sila Greca, quel luogo fatto di boschi meravigliosi, antichi, preziosi.
E così con questo progetto si assisterebbe ad un gravissimo impatto su tutto il territorio, sulle sue aree di rilievo paesaggistico e non solo. Sì, perché nella zona dove è previsto questo impianto, vi sono, inoltre, numerose aziende agricole. Il progetto andrebbe anche ad espropriare numerosi terreni di proprietà di agricoltori, nonché aree adibite al pascolo e all’allevamento.
Ancor prima di questo progetto, per un’altra area del territorio comunale, Serra Crista, ne era stato presentato un altro che ha ricevuto il parere sfavorevole dalla Regione.
La situazione, ora, è questa: il Sindaco di Acri ha interdetto con delibera l’installazione di impianti eolici sul territorio interessato oggi dal mega progetto.
Per l’ennesima volta siamo spettatori di un tentativo sconsiderato di usurpazione, uno scempio annunciato, la cancellazione della bellezza e della autenticità di una terra.
Chiediamo ai cittadini di Acri e anche tutti quelli che hanno una sensibilità verso il territorio, di prestare attenzione a questo piano insidioso.
La storia di questa terra è già stata scritta attraverso espropri, sbancamenti, posa di strutture e cavidotti. Mettiamo un punto, un piccolissimo punto che può salvare la natura, prima di tutto, e le attività che da essa fioriscono. Tuteliamo questa terra, il suo delicato ecosistema, le straordinarie
visioni che ci regala con i suoi paesaggi, la sua fragile e tuttavia sorprendente flora, la vulnerabile fauna. La Sila Greca non merita la totale distruzione, così come a non meritarla sono le tante attività che ne fanno parte e contribuiscono alla produttività ed all’economia locale.
Cosa resterebbe? Resterebbe solo la fredda soddisfazione di una multinazionale alla quale noi cittadini faremo da spettatori muti e complici.
Quanti impianti eolici sono stati istallati, modificando un territorio in modo impattante e irreversibile, per poi rimanere inattivi?
Fermate insieme a noi questo progetto coloniale, informiamoci, muoviamoci, diamo una mano.
Non assecondiamo l’attitudine storica di rassegnazione che ha trasformato la nostra terra in una pagina da scarabocchiare. Non aspettiamo che gli altri facciano per noi!
Esiste già un gruppo di studiosi, legali, tecnici che hanno elaborando le osservazioni da presentare al Ministero; persone che non hanno solo estrema competenza: hanno voglia e cuore per contribuire a fare luce, a fare giustizia.
Alziamo la voce, liberi da corporazioni ed interessi partitici. Ora.
Pensa che in un albero c’è un violino d’amore.
Pensa che un albero canta e ride. Pensa che un albero sta in un crepaccio e diventa vita. (A. Merini)
FIRMA questa petizione.
Questo è un comunicato del comitato di acri che si oppone al paleolico
Puoi aggiungere la tua firma?
https://chng.it/7Z28WDTmbf









