Egr. dr. Carchidi,
sono da tempo una assidua lettrice di iacchitè e ho anche avuto il piacere di vedere pubblicate alcune mie lettere che evidenziavano spiacevoli condizioni in cui spesso le persone comuni, le NIP, specialmente quelle più deboli e fragili si trovano e vi ingrazio per l’attenzione che mi avete dato. Oggi, però, se è possibile, vorrei chiedervi nuovamente ospitalità, non per sottolineare un’ingiustizia o un qualsiasi fatto negativo accaduto, a per poter fare arrivare un augurio per la festa della Mamma a più mamme possibili, specialmente a quelle che hanno i figli lontani oche, a causa della pandemia, nel giorno della loro festa vengono private della gioia di un abbraccio e un bacio. A tutte quelle mamme che il covid ha strappato per sempre ai propri figli costringendole ad una morte atroce senza il conforto di una abbraccio o una parola d’amore. Vi invio, perciò, una piccola poesia che ho scritto molti anni fa e che è una dichiarazione d’amore che ogni figlio può farealla propria mamma, un ringraziamento e un abbraccio a chi ci ha dato la vita e che resterà per sempre vicino a noi a dispetto del tempo edello spazio che può mantenere lontano i corpi ma non certo l’anima.
Spero sia possibile per voi pubblicarla e comunque in ogni caso viringrazio per l’attenzione.
AD UNA MAMMA
di Flaviana Perna
Ci sei.
Filo d’oro tra l’oggi ed il passato.
Nodo d’amore tra l’oggi e l’avvenire.
Affetto mai spezzato, affetto che non può finire.
Il vento non si perde più nella notte dei tuoi capelli
e io non mi addormento più sulle tue ginocchia,
ma ci sei.
Eterno presente della mia vita.
Nel tuo viso un po’ mutato gli occhi sono quelli di sempre:
larghi, di quell’azzurro denso del cielo d’estate
dove si china ad abbracciare il mare.
Tu ci sei.
Per me, per sempre, giovane e bellissima.
Puoi farmi ancora volare
verso il mondo di sogni e fate che mi raccontavi ieri.
Tu la mia prima parola,
l’orizzonte dei miei primi passi.
Nulla è cambiato.
Gli anni non hanno peso nell’infinito dei sentimenti.
Sei qui per me. Sono qui con te.
Dal primo giorno all’ultimo
un pulcino tra le tue braccia.