Addio a Vito Chimenti, il centravanti famoso per la “bicicletta”. Giocò a Palermo e Catanzaro

Il calcio italiano piange la scomparsa di Vito Chimenti. L’ex attaccante, 69 anni, ha accusato un malore prima della partita del Pomarico, squadra di eccellenza lucana di cui era allenatore delle giovanili, contro la Real Senise: soccorso dagli operatori del 118, hanno provato a rianimarlo senza successo.

Per tutti era l’uomo della «bicicletta», del dribbling con il quale alzava la palla di tacco sopra la testa saltando il difensore in corsa. Una giocata da calcio sudamericano, zeppo di colpi del genere, diventata una piccola leggenda di provincia grazie a lui negli anni ’70 e ’80.

LA CARRIERA —  Nato a Bari nel 1953, ha vestito le maglie di Matera, Lecco e Salernitana prima di esplodere nel Palermo in Serie B e giocare in Serie A con Catanzaro, Pistoiese ed Avellino (13 gol in tutto). Ha chiuso la carriera nel Taranto in Serie C nel 1985. Successivamente la sua storia nel calcio si è spostata dal campo alla panchina. Ha iniziato entrando a far parte degli staff di Salernitana, Foggia, Messina, Matera, Lanciano, Rimini e Virtus Casarano.

PALERMO RICORDA — Gli anni migliori di Chimenti però erano stati quelli del Palermo, con uno storico gol alla Juve in Coppa Italia, e il club rosanero ha voluto ricordarlo: “Se ne va un amico – ha detto il presidente Dario Mirri -, un amico del Palermo e un amico mio. Un animo gentile che ha sempre rappresentato l’amore per questa maglia. Non a caso qualche anno fa abbiamo voluto omaggiarlo con un’opera d’arte al Palermo Museum. Resterà sempre con noi, come il ricordo della sua bicicletta, ormai parte della storia”. Chimenti era stato anche rappresentante dei tifosi del club nella Consulta d’indirizzo della società in Serie D e nel primo anno in C. Dopo la vittoria di Ascoli, il tecnico Corini e l’attaccante Brunori hanno dedicato a lui la partita.