Addio Benigni, comico di regime (di Giorgio Cremaschi)

Giorgio Cremaschi oggi è un sindacalista in pensione. E’ stato a lungo nella CGIL, presidente del Comitato centrale dei metalmeccanici della Fiom dal 2005 al 2012 e leader della corrente di sinistra della Cgil (Rete 28 aprile). Da più tempo ha dichiarato “guerra” ai vertici della Camera del Lavoro. E spesso prende posizione, sul web e in tv. Questo è il suo pensiero su Johnny Lecchino, al secolo Roberto Benigni. 

di Giorgio Cremaschi

Per avere l’Oscar dagli Stati Uniti aveva falsificato la storia facendo liberare Auschwitz dai soldati americani, in sostituzione di quelli che l’avevano fatto davvero, i sovietici.
Ora Roberto Benigni sostituisce la costituzione renziana a quella nata dalla Liberazione dal fascismo e continua a sostenere che comunque sia la più bella del mondo. Aggiunge anche che la vittoria del NO sarebbe peggio della Brexit, sostituendo il referendum costituzionale italiano con quello britannico.
Roberto Benigni si è dimostrato esperto di sostituzioni, ma quella che più gli è riuscita è quella di un artista una volta simpatico con un tronfio e triste comico di regime. Un comico di regime che sostiene un buffone che vorrebbe instaurare un regime.

Addio, Benigni…

johnny