Fino a qualche giorno fa non tirava una bella aria per l’amministratore unico di Sacal Franchini, decisamente sotto attacco da settori fin troppo facilmente riconducibili al sottobosco di Occhiuto. Lo sanno tutti alla Cittadella che Franchini non è più considerato uomo di fiducia perché si è arenato sulla sponda di Cannizzaro a Reggio Calabria, che rappresenta il “porto sicuro” di Forza Italia, viste le vicissitudini giudiziarie di Occhiuto. A proposito: oggi siamo al 25 novembre e la proroga notificata a Occhiuto nel giugno scorso è scaduta ieri nel silenzio generale. Vuol dire che ce n’è un’altra? Di sicuro non c’è stata un’archiviazione, altrimenti la propaganda “parassita” avrebbe invaso la Calabria. Per il resto, aspettiamo che qualcuno si sveglie faccia uscire – finalmente! – quelle carte che sono in giro da mesi ma non riescono a vedere la luce.
Ma torniamo al cuore del problema di questo articolo, che è rappresentato dagli aeroporti di Reggio e Lamezia con i ricchi appalti in palio. Per indebolire Franchini c’è bisogno di trovare qualcosa che possa buttare polvere sull’amministratore unico che pure in questi anni di dittatura occhiutiana ha obbedito agli ordini, mica s’è messo a fare il pazzo perché sobillato da qualcuno. E se Cannizzaro gli dava un ordine, giusto per fare un esempio, cosa doveva fare? La stessa cosa che ha fatto quando gli ordini li dava Occhiuto perché quegli appalti sono passati solo perché ha voluto il “capo”. Siamo al cane che si morde la coda o al fatidico tutto e il contrario di tutto sol perché deve rifare la squadra. E deve cacciare Franchini ma non ha il coraggio di dare fastidio a Cannizzaro e quindi manda avanti altri, passandogli anche le carte dei presunti imbrogli.
La vera partita è il controllo degli aeroporti calabresi. Cannizzaro non è entrato negli interessi della giunta del governatore che sta in bilico tra camere di sicurezza e camere di consiglio. Si è preso la presidenza, certo, ma non gli può bastare e sull’aeroporto di Reggio non ha assolutamente intenzione di avallare un benservito a Franchini. E Occhiuto lo sa bene.
Gli appalti più ghiotti sono quelli dei parcheggi e della pubblicità, non è certo un mistero. E quello della pubblicità va a parare direttamente nel panorama della comunicazione e dell’informazione.
Dentro l’aeroporto di Lamezia c’è un investimento in tecnologie di 1 milione e mezzo di euro che rappresentano il vero “arredo dell’aeroporto” e che funzionano da studi televisivi per LaC. Circostanza che ovviamente fa andare in bestia la molto presunta “concorrenza”. Bene, fino all’altro giorno il sottobosco occhiutiano sembrava imbizzarrito e urlava ai quattro venti di microspie in locali di tendenza, super procuratori, Finanza e… Kgb ma a quanto pare deve essere arrivato un clamoroso “contrordine” che sa tanto di “lunga vita” al prode Franchini. E quando arrivano i contrordini bisogna abbassare le orecchie, c’è poco da fare. E se qualcuno arriva in Tribunale si può anche patteggiare, tanto non se ne accorge nessuno… o no?









