Affari&Informatica, 6 milioni di euro e una gara truccata? La genesi di Whynot

di Fulvio Mazza

Fonte: Quotidiano della Calabria – 7 dicembre 2004 –

Questa è la storia di 6 milioni di euro assegnati dalla Regione Calabria al consorzio Brutium – che fa capo a Comunione e Liberazione – per la realizzazione di un consistente pezzo del progetto “Por” denominato “Società dell’informazione-Progetto Ipnosi”.

L’operazione è stata suddivisa in tre parti. La prima sotto forma di “estensione” di un altro precedente contratto di 8 milioni di euro.

La seconda attraverso una gara – progettata proprio dal Brutium – che sembra apposta disegnata per la società Whynot, collegata al medesimo consorzio nonché elemento cardine di un altro affare che riguardava il consorzio informatico Clic.

La terza attraverso il meccanismo del “rinnovo”. Su alcuni di questi punti e in particolare su finalità e procedure del progetto “Ipnosi” avremmo desiderato, prima di occuparci del caso – nell’interesse sia di chi legge sia delle persone e degli enti chiamate in causa – avere delucidazioni dai soggetti interessati. Ma le domande poste reiteratamente ai diversi uffici della Regione Calabria, alla Compagnia delle Opere, al Brutium e alla Whynot sono rimasti senza risposta. Con una sola eccezione, la Whynot, i cui dirigenti, dichiarata la propria disponibilità, lo hanno fatto… proponendo loro a noi una serie di domande di tipo inquisitorio sul perché e il percome fossimo interessati alle informazioni richieste, per di più esigendo “referenze” di natura personale. E comunque, pur avendo noi aderito alle loro singolari pretese, anche i dirigenti della Whynot, alla fine, non hanno risposto alle domande.

Dunque, riprendiamo il filo da quando, parlando del consorzio di informatica Clic, commentammo che “a pensar male si fa peccato ma…” e passiamo ad occuparci di questo affare “uno e trino”.

Per incominciare precisiamo che tra le due società esiste uno stretto collegamento non solo perché il presidente del Brutium è sempre Antonio Saladino, di Comunione e Liberazione, ma anche perché i due maggiori azionisti calabresi del Brutium sono la Whynot e la Met, importanti azionisti del Clic.

Si è accennato che il compito del progetto “Ipnosi” consiste nella “promozione della società dell’informazione”, che è una bellissima formulazione di contenuti, però finora imprecisati. Eppure lo stesso Brutium. che ha redatto il progetto, ne ha determinato i costi e ha incominciato persino a svolgere la commessa e a incassarne i proventi. Ma intanto, per non meglio identificate “condizioni di contesto”, il tutto si è bloccato. Tuttavia, sempre il Brutium (anche per mezzo della citata Whynot) sta partecipando alla gara indetta per risolvere il “contesto” di cui sopra. Ci stiamo riferendo al bando emanato in data 17 settembre 2004 dal Dipartimento obiettivi strategici della Regione Calabria, avente per oggetto “Fornitura dei servizi per la promozione della società dell’informazione…”, importo a base d’asta 1.820.000 euro (una parte, cioè, di quei 6 milioni di euro di cui scrivevamo all’inizio).

Per l’occasione – come si legge nel bando – la Regione Calabria ha fatto ricorso alla “procedura accelerata”. Le norme lo consentono, è vero, ma esclusivamente nei casi in cui accadessero eventi difficilmente preventivabili dalle pubbliche amministrazioni: un terremoto, un’alluvione, una siccità eccetera. Non risulta che eventi del genere si siano verificati…

In effetti, nella sezione IV del documento, il ricorso alla citata eccezionale procedura si giustifica in questa maniera: “Conclusione al 30 settembre della fornitura dei servizi di cui al decreto dirigenziale n° 3.604 del 1° aprile 2004”. Però la circostanza vuole che tanto il bando di gara quanto il citato decreto n° 3.604 che aveva avviato i servizi in scadenza rechino la firma del direttore dello stesso Servizio obiettivi strategici, Franco Morelli. Questi, dunque, ben sapeva – almeno a partire dal 1° aprile 2004 – ma certamente anche prima – che i servizi di cui al decreto sarebbero scaduti al 30 settembre 2004. Allora dov’è il fatto nuovo, non prevedibile, che sarebbe intervenuto a giustificare l’urgenza della procedura?

Franco Morelli

E ancora, come si giustifica tale urgenza se, a distanza di un mese dalla scadenza della gara bandita, la Regione non ha terminato l’iter di assegnazione della gara stessa? Insomma: la circostanza era prevedibile? Era urgente o no? Dalla lettura delle carte sembra che fosse ben prevedibile e assai poco urgente. Perché, dunque, effettuare la citata procedura d’urgenza?

La faccenda ci riporta alla memoria un altro bando della Regione Calabria. Quello delle forniture della agende 2005. Una gara che – analogamente a quella che qui stiamo trattando – metteva in campo una normativa d’urgenza. Che si giustifica solo con una ipotesi: che il presidente Chiaravalloti, gli assessori e i dirigenti calabresi avessero dimenticato che ogni 1° gennaio ha inizio un nuovo anno…

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