Purtroppo neanche il giapponese ha funzionato. Siamo proprio alla città stato di Occhiuto. La Legge e le regole a Cosenza le fa Occhiuto.
Ora ditemi voi se il limite non è superato: il Comune di Cosenza pubblica sull’albo pretorio “l’indizione e l’esperimento di asta pubblica con il metodo delle offerte segrete dell’immobile denominato Caffè Letterario” senza mettere gli allegati.
Come si fa a capire per esempio dove e quando si svolge l’asta? Ancora: come si fa a capire se possono partecipare tutti a questa asta, o sono richiesti requisiti specifici? Sempre che siano richiesti. Bisogna presentare una documentazione per partecipare oppure no? Il responsabile del procedimento perché non è indicato (almeno questo)? Esiste una base d’asta o no? E poi, che ci posso fare in questo stabile, sempre un “bar”, oppure altro? Tutte informazioni che per chi ha deciso di partecipare è fondamentale avere subito. E siccome Occhiuto lo sa che dare informazioni non è cosa buona per gli intrallazzi, non pubblica gli allegati.
Lo scopo di non pubblicare gli allegati è per favorire gli amici degli amici che di questo bando sanno già tutto e sono già belli e pronti con tutti i documenti “a regola” per presentare l’offerta.
Mentre se un altro cittadino, o società, o imprenditore vuole partecipare, deve andare in Comune a trovare qualcuno che gli spieghi la questione, e che gli trovi gli allegati, domandare di qua e di là, preparare i documenti, per poi scoprire che magari ti manca questo o quel requisito che guarda caso ce l’ha solo uno.
Insomma, mentre gli altri devono perdere tempo per capire tutto, c’è già chi sa come muoversi. Ma, dico io, possibile che almeno su questo la procura non interviene? Perché deve esserci sempre chi è avvantaggiato e chi invece no?
Dottor Spagnuolo, faccia qualcosa almeno nella gestione ordinaria delle regole elementari e fondamentali della trasparenza, anche per darci una parvenza di normalità e legalità. Giusto per sentirci un po’ come tutti gli altri.
GdD