La squallida e spregiudicata operazione con la quale l’imprenditore Pietro Citrigno, per gli amici don Pierino, vorrebbe aprire un altro Centro Radiologico ad Amantea con l’avallo dell’Asp di Cosenza (che ha già “licenziato” l’apposita delibera), vacilla sempre di più. Ad un mese e mezzo dal via libera del pessimo commissario Zuccatelli, amico degli amici, la procura di Paola ha bloccato l’autorizzazione ed ha chiesto nuove integrazioni ai carabinieri del Nas, che già hanno effettuato un’ispezione. Si sussurra che siano arrivati avvisi di garanzia al rampollo di don Pierino e allo stesso commissario uno e trino, diretta emanazione del “compagno” Bersani e del faccendiere Stumpo.
Il fatto è che più ore passano e più questa operazione rivela situazioni indecenti. Amantea, come si sa, è un feudo della coppia diabolica della politica calabrese, Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio. Come tutti sanno, sono stati loro, con l’avallo del corrottissimo Franco La Rupa, a sistemare nel ruolo di sindaco Mario Pizzino, oggi messo fuorigioco dal sacrosanto scioglimento per mafia del Consiglio comunale di Amantea. E c’è lo zampino di Pizzino anche in questa vicenda del Centro Radiologico. E se c’è il suo zampino, è del tutto evidente che c’è anche quello della criminalità organizzata, perché stiamo parlando – lo ribadiamo ancora per i più distratti – di un Comune sciolto proprio per infiltrazioni ‘ndranghetistiche facilmente documentabili.
I locali all’interno dei quali don Pierino Citrigno vorrebbe aprire la sua nuova gallina dalle uova d’oro ad Amantea sono addirittura di proprietà della moglie dell’ex sindaco, tale Maria Carmela Alfano. Il Comune di Amantea, quando ancora era in mano a Pizzino, ha provveduto ad acquistare persino il materiale per il rifacimento dei marciapiedi vicino ai locali (basta guardare la foto di copertina). Tanto per farvi capire: il Comune ha finanziato con i suoi soldi l’acquisto di materiale, peraltro presso la stessa famiglia del sindaco (il titolare è il cognato, fratello della mogliettina dell’ex sindaco, sic!) per rifare un pezzo di marciapiede che interessa solo don Pierino e i suoi affiliati. E – non ancora contento – ha anche sciorinato un fantastico permesso per l’attività del famigerato Gruppo Citrigno sui locali di proprietà… della moglie del sindaco. Roba che la Repubblica delle Banane al confronto è una sciocchezza! O conflitti di interesse a ‘na lira come direbbero a Cusenza… Salvo poi far firmare la pratica al… vicesindaco perché tutti si erano accorti della “pacchianata”.
E non è finita qui, perché anche l’autorizzazione sanitaria per questo nuovo Centro Radiologico è un imbroglio bello e buono perché non c’erano in alcun modo i numeri del fabbisogno per dare ancora un’altra autorizzazione a questo avvoltoio senza scrupoli. Il tutto “condito” dall’investitura di un altro soggetto borderline, l’inquisito Rocco Giusta, già trombato alle Regionali e candidato per la lista civica della capra Santelli, per il ruolo di prossimo sindaco di Amantea.

In tutto questo casino – ne siamo sicuri – il procuratore di Paola Pierpaolo Bruni non solo ha aperto gli occhi ma è intervenuto energicamente malgrado i numerosi tentativi di Citrigno di “addolcirlo” con bene individuati elementi all’interno dell’Asp di Cosenza, funzionali anche ai desiderata di elementi infedeli delle forze dell’ordine. Insomma, per don Pierino non si prevedono giorni spensierati per accumulare ancora denari ma parecchi ostacoli per la sua sete di potere e di denaro. E noi siamo qui a mettergli il bastone tra le ruote. Sempre a futura memoria.