Amantea. Chi è Nico Stumpo, il faccendiere che con Bersani e Zuccatelli ha “regalato” un Centro Radiologico a Citrigno

Nico Stumpo in Calabria è stato l’uomo del giorno per diverso tempo. A molti il suo nome non dirà nulla, visto che si tratta di un politico calabrese che non ha mai lasciato traccia di se per atti concreti a favore della nostra terra nonostante sia parlamentare dall’ormai lontano 2013. E’ diventato l’uomo del giorno perché è riuscito in una impresa che ha del clamoroso. Ha convinto l’ormai ex segretario del Pd Letta a dargli il primo posto nel listino bloccato alla Camera saltando sulle orecchie nientepopodimenoche alla terribile magara Madame Fifì, al secolo Enza Bruno Bossio e quindi anche al marito Nicola Adamo. Di conseguenza, all’epoca, molti calabresi si chiedevano: ma chi cacchio è ‘sto Nico Stumpo se è più potente di Capu i Liuni e di Madame Fifì? E se lo chiedono ancora di più oggi perché tutti hanno appreso, in qualche modo, che i più grandi (si fa per dire) sponsor calabresi della neoeletta Elly Schlein sono Stumpo e Guccione. E se Carletto il maialetto ormai è noto a tutti, questo Stumpo invece continua ad essere un soggetto “misterioso”. 

Nella prima parte qualche giorno fa abbiamo tracciato il suo profilo di politico “arrampicatore” (https://www.iacchite.blog/politiche-2022-chi-e-nicola-stumpo-detto-nico-il-braccio-destro-di-bersani-che-oggi-conta-piu-di-madame-fifi/). Oggi approfondiamo il suo profilo di faccendiere, soprattutto nel settore della sanità. 

Sanità e politica soprattutto in Calabria sono sempre state e sempre saranno legate a doppio filo. Basta solo ricordare che nel bilancio della nostra Regione, in mano dalla sua istituzione (nel lontano 1970) ai ras uniti della politica calabrese perché qui centrodestra e centrosinistra hanno sempre rubato insieme facendo solo finta di litigare, la sanità occupa addirittura il 70% delle risorse. E tutti sanno che centrodestra e centrosinistra fanno a gara a chi distrugge meglio la sanità pubblica per favorire quella privata.

In questa sciagurata gara sono pienamente coinvolti quelli che ancora – non si sa con quale coraggio e con quale faccia di bronzo – si definiscono “comunisti” e in prima fila fino all’altro ieri ci sono stati Pier Luigi Bersani e due dei suoi fedelissimi: il deputato Nicola Stumpo detto Nico da Cotronei e il dirigente sanitario Giuseppe Zuccatelli da Cesena, che per qualche anno ha avuto il dominio assoluto delle operazioni di elargizione di centinaia e centinaia di milioni.

E così come vi abbiamo promesso, completiamo la biografia del deputato Nicola Stumpo detto Nico, appena riconfermato grazie all’inserimento da capolista nel listino bloccato alla Camera (https://www.iacchite.blog/politiche-2022-chi-e-nicola-stumpo-detto-nico-il-braccio-destro-di-bersani-che-oggi-conta-piu-di-madame-fifi/). Che ha messo becco – eccome se ce l’ha messo – anche nelle vicende della sanità.

I “boss” della sanità privata non si fermano e non si sono mai fermati, neanche quando l’emergenza virus aveva toccato il suo momento più drammatico. Siamo davanti a gente spietata e senza scrupoli, dominata da un solo pensiero: accumulare denaro. Non importa se rastrellano già centinaia di milioni, bisogna alzare l’asticella sempre di più. Costi quel che costi.
In piena emergenza virus, il commissario delle Asp di Cosenza e Catanzaro era un signore uno e trino che si chiama Zuccatelli di cognome e che viene da Cesena, mandato dal Pd di Bersani, emiliano-romagnolo esattamente come lui. Ad un certo punto del suo disastroso percorso, Zuccatelli viene avvicinato dal braccio destro calabrese di Bersani, il noto faccendiere Nico Stumpo, e riceve l’ordine di assecondare in tutto e per tutto uno dei “boss” più famelici di questa cricca di delinquenti: don Pierino Citrigno, già braccio destro e principale “consigliori” di Palla Palla, Capu i Liuni e Madame Fifì, titolare di tre case di cura in provincia di Cosenza e una a Catanzaro e che adesso ha deciso di “allargarsi” con i Centri Radiologici.

L’ordine di Nico Stumpo, faccendiere per vocazione fin dai tempi della Fgci, discende dall’abbraccio affaristico con i “comunisti” cosentini, che ha fruttato a tutti fior di milioni in tutti i settori possibili. Ma in questa circostanza quello che sono riusciti a combinare ha del diabolico.

In piena crisi pandemica, il Dipartimento della Regione per la Tutela della Salute, invece di dedicarsi anima e corpo alla pandemia, ha trovato addirittura il tempo per andare in quel di Amantea, effettuare (parola grossa, visto che i lavori a detta di molti erano ancora in corso…) il sopralluogo per l’imprenditore sanitario già condannato per usura e sfornare addirittura una determina datata 30 marzo 2020 (il lockdown era scattato appena 22 giorni prima!) con la quale metteva nero su bianco il via libera per un’altra gallina dalle uova d’oro. Non ci credete? Leggete qua.

Zuccatelli da Cesena – la cui “intelligenza” è stata già testata anche in una puntata di Report, durante la quale il burocrate si sconfessava… da solo dichiarando che l’ospedale di Castrovillari non è Centro Covid quando la disposizione l’aveva firmata lui… stesso – è un burocrate che esegue ordini. Più o meno come Nicola Stumpo detto Nico, che appartiene al livello superiore della politica e dunque lo supera anche nella catena di comando perché è dalla sua “cricca” calabrese che partono gli ordini e gli input per depredare la sanità.

A Zuccatelli, tanto per fare un esempio, hanno anche ordinato di elevare a Centro Covid la catapecchia dell’ospedale di Cetraro e non ha battuto ciglio quando gli stessi medici del nosocomio gli si sono rivoltati contro. Aveva persino sbloccato i soldi alla cooperativa del Cinghiale di Cosenza, al secolo Tonino Gentile, sempre in piena pandemia, prima che gli levassero il giocattolo dalle mani. A Zuccatelli così come a Stumpo gli scivolava tutto addosso. Ricevevano i “regali” dei papponi delle cliniche private e naturalmente si mettevano a loro disposizione. In questo nuovo Centro Radiologico di Amantea consegnato chiavi in mano all’imprenditore sanitario condannato per usura e protagonista di mitiche bancarotte con i giornali, c’è tutto quello che serve a don Pierino per aumentare il suo squallido e merdoso fatturato. Leggete qua.

Don Pierino Citrigno ha raddoppiato la sua fortuna grazie al grande affetto di Nicola Adamo (e consorte) e di Mario Oliverio esteso ovviamente anche a Nicola Stumpo detto Nico, cementato con decine e decine di incontri conviviali (per usare un eufemismo…). Con due milioni in più a Villa Gioiosa per assistenza domiciliare, con un altro milione in più al suo Centro di San Vitaliano a Catanzaro, con altri posti letto a Villa Adelchi per la riabilitazione, un Centro Radiologico a Catanzaro già regolarmente accreditato, adesso ha voluto e ottenuto anche un nuovo Centro Radiologico ad Amantea.

Peccato, però, (per don Pierino, s’intende) che in zona esista un magistrato serio come il procuratore di Paola Pierpaolo Bruni, che ha chiesto lumi ai carabinieri del Nas, ha prima bloccato l’operazione e poi costretto i Citrigno a pagare a caro prezzo le loro irregolarità. Si parla di 120 mila euro, tanto per farvi capire di cosa parliamo.

E non solo, perché nello stesso tempo ha continuato ad indagare arrivando agli avvisi di garanzia al rampollo di Citrigno, Alfredino bell’i papà, e all’ex sindaco di Amantea Mario Pizzino, praticamente proprietario dei locali sui quali è nato il Centro. Sì, avete capito bene: i locali sono di proprietà della moglie dell’ex sindaco del comune tirrenico… sciolto per mafia. Evidentemente don Pierino era certo che nessuno gli avrebbe pestato i piedi e invece Bruni s’è messo di traverso, anche se – come da scontato copione – non si è arrivati alle manette per il rampollo di famiglia.

Don Pierino non gradisce che la sua foto esca sui giornali e non gradisce che si parli di lui se non con la pubblicità con la quale finanzia praticamente tutti i media di regime. Esce pazzo quando qualche giornalista libero gli canta la pampina, anche se sa benissimo che la magistratura corrotta, alla fine, troverà sempre un modo per tirarlo fuori. Così com’è accaduto quando qualcuno onesto (per fortuna ancora c’è) l’ha arrestato e l’ha fatto stare per otto mesi in “villeggiatura”. Ma ora c’è di mezzo il suo rampollo e vorrebbe evitare che vada in “vacanza” anche se solo per qualche mese…

Ma ritorniamo a Nico Stumpo perché per concludere la sua fantasmagorica biografia manca ancora un paio di tasselli. Iniziamo dalla sua accurata difesa nei confronti di Zuccatelli nel momento in cui in Calabria si era scatenato il finimondo per le sue “sortite” sulle mascherine. Questa è una dichiarazione rilasciata all’Adnkronos in quel periodo.

Quello vicino a Zuccatelli è proprio Pierluigi Bersani, il suo capo….

Guseppe Zuccatelli “è un manager a tutto tondo, basta vedere il suo curriculum, quindi è bene lasciarlo lavorare in tranquillità”, evitando “insulti e caccia alle streghe”. Lo dice all’Adnkronos Nico Stumpo, deputato calabrese di LeU, dopo le polemiche che hanno accompagnato la nomina del nuovo commissario alla Sanità in Calabria, anche per le sue affermazioni sull’uso delle mascherine contenute in un video. “Dichiarazioni – ricorda Stumpo – che il commissario ha chiarito e che sono state pronunciate a febbraio, quando la stessa Organizzazione mondiale della sanità esprimeva valutazioni diverse sull’uso delle mascherine rispetto ad oggi”.

“Piuttosto – prosegue l’esponente di LeU – coloro che polemizzano farebbero bene ad andare a vedere il curriculum di Zuccatelli: commissario dell’Asl di Napoli, ruoli all’Anaao, incarichi sanitari di primo piano, è un manager a tutto tondo. Poi, come capita a tutte le persone, ha anche delle posizioni politiche. Il fatto che persone con competenze esprimano posizioni politiche non significa che si tratti di nomine fatte con logiche politiche”.

“Agli esponenti del centrodestra – dice ancora Stumpo – consiglierei di valutare il commissario nel corso del suo lavoro evitando battute da campagna elettorale. Del resto gli stessi che oggi polemizzano avevano indicato per questa nomina Bertolaso, potenziale candidato del centrodestra a sindaco di Roma. A dimostrazione che spesso chi fa polemiche rischia di provocare reazione garbate di segno opposto come in questo caso”.

“Quindi – ribadisce Stumpo – evitiamo insulti e caccia alle streghe e lasciamo lavorare il commissario con tranquillità per potenziare la sanità calabrese, eliminando anche le incrostazioni che chi grida tanto ha costruito in questi anni. A tal proposito ho presentato una proposta di legge per istituire una commissione di indagine sul debito sanitario della Calabria, colpa di chi ha usato la sanità come un bancomat. Se vuole – conclude Stumpo – la destra la sottoscriva subito per poter far nascere questo organismo”. (Adnkronos)

E questo è un fatto. Intanto, dopo la pubblicazione dell’articolo nel quale denunciavano il clamoroso “regalo” a Citrigno, il Nostro si inalbera e non poco per essere stato chiamato in causa ed ecco che ci manda una mail carica di rabbia e veleno.

Ufficio Stampa Liberi e Uguali <[email protected]>
gio 2 apr 2020, 13:17
SANITA’ = ON. NICO STUMPO (LEU) QUERELO BLOG IACCHITE’ PER TUTELARE MIA ONORABILITA’
In relazione all’articolo dal titolo: “Amantea, sanità privata. Il servo Zuccatelli “regala” a don Pierino un’altra gallina dalle uova d’oro”, pubblicato oggi sul giornale online “www.iacchite.blog” ho dato mandato al mio legale di fiducia, Avv. Danilo Leva, di sporgere formale querela nei confronti dell’autore dell’articolo e del direttore responsabile della testata giornalistica per tutelare la mia reputazione ed onorabilità.
Lo afferma il deputato di LeU Nico Stumpo.
A differenza di quanto scritto nell’articolo, prosegue Stumpo, non sono un “faccendiere” e non ho mai ordinato a nessuno, meno che mai, al Commissario straordinario dell’Asp di Cosenza di “assecondare in tutto e per tutto” chicchessia. Non conosco le vicende citate nell’articolo, ma sono certo che l’autore dell’articolo o il direttore responsabile della testata invece, delle menzogne scritte a mio riguardo, ne risponderanno in un’Aula di tribunale, conclude Stumpo.
Roma, 2 aprile 2020

E questa è stata la risposta, alla quale non è mai arrivata controreplica.

Gentile signor Stumpo, qual è il problema? Ritiene il termine faccendiere un insulto? E di grazia come si definirebbe lei?
Oppure il problema è che è stato accostato a don Pierino?
In ogni caso, io non ho problemi. Ho tante denunce di personaggi simili a lei e non ho nessuna paura. 
Spero di vedere presto la sua brutta faccia di faccendiere in Tribunale.

Gabriele Carchidi

Non abbiamo avuto ancora notifica dell’avviso di chiusura delle indagini preliminari “probabilmente” per la difficoltà delle stesse indagini sulla locuzione “faccendiere” attribuita a Stumpo… Il nostro legale, tuttavia, unitamente alla nostra squadra di investigatori, si stanno impegnando per svolgere indagini difensive sulle “faccende” del “faccendiere”. Sempre e comunque a futura memoria.