Amantea ostaggio tra politica, malaffare e mafia

dalla pagina FB di Vincenzo Pellegrino, sindaco di Amantea
Amantea, 23 maggio 2024 – Piazza Falcone e Borsellino
Consiglio comunale aperto
Dopo l’atto intimidatorio perpetrato nei giorni scorsi ai danni del consigliere comunale di maggioranza, Salvatore John Campanella, in occasione della Giornata Nazionale della Legalità si è celebrato un Consiglio Comunale aperto ai Sindaci del territorio, alle istituzioni, ai cittadini e agli studenti. Erano presenti i rappresentanti delle associazioni, delle forze dell’ordine, del sindacato e delle forze politiche.
Dall’importante appuntamento, durante il quale tutti hanno espresso forte e convinta solidarietà al consigliere comunale Campanella per il grave atto subito, è scaturita una forte presa di posizione della città e del territorio contro ogni forma di violenza e di sopraffazione portata avanti dalla criminalità organizzata ai danni delle civili popolazioni.
“Mai un passo indietro” ha ribadito il sindaco di Amantea, Vincenzo Pellegrino “Nessuno ha il diritto di turbare la serenità e limitare la libertà e l’esercizio democratico delle nostre comunità. E mai lo permetteremo, perché la strada è una sola, quella del rispetto della legalità, delle regole e della civile convivenza”

Amantea ostaggio tra politica, malaffare e mafia

Amantea è una Città con una storia molto importante. Città libera, tra le pochissime in Calabria tra il 1200 ed il 1700. Città “faro” nel periodo borbonico e città dell’Assedio nel periodo Napoleonico. Oggi Amantea non è più una città libera, ma è ostaggio di politica, malaffare e mafia. L’ultimo avvenimento delittuoso, l’attentato incendiario a due mezzi di Salvatore Campanella un assessore della Giunta Pellegrino ed ancora prima all’ex sindaco Monica Sabatino, pone la città sotto i riflettori della stampa e speriamo soprattutto delle forze dell’ordine.

La Giunta Pellegrino, in carica da quasi due anni, ha stravinto le elezioni perché ha rappresentato una spaccatura rispetto alle giunte precedenti, agli anni precedenti. Un Comune senza più finanze, vessato dalla malapolitica locale nel corso degli anni, basti pensare al famigerato La Rupa (arrassusia) con un giudizio di mafiosità, rispetto ad altri come Signorelli ad esempio, uscito non proprio incolume dalle tante accuse mosse al Processo Nepetia e ad una “zona grigia” di imprese ancora da chiarire.

Amantea è fatta di tanti personaggi squallidi e di una moltitudine di cittadini onesti sicuramente, ma sentire ancora la presenza di “zone grigie” in città non è bello. Vi è assenza dei partiti politici, ed il solo presente è il Pd, che negli ultimi 5 anni ha perso oltre il 70% degli iscritti perché il Pd ad Amantea è questione privata di Nicola Adamo e di sua moglie che ormai vivono qui, circondati dai pochi seguaci che anziché fare battaglie sul sociale, sui deboli, fanno sponda in Consiglio con la signora Di Tanna, coniugata Morelli (il marito noto medico in passato al centro di indagini per malaffare che di sinistra non è assolutamente), e lei stessa, come consigliere, anziché apprezzare le azioni volte dalla Giunta Pellegrino a garantire legalità, come nel caso degli sgomberi del suolo pubblico occupato abusivamente dai soliti noti di Amantea, condanna il comportamento dei vigili urbani che hanno fatto rispettare la legge.

Proprio quella legge che sta stretta ad Amantea, alla malapolitica di Amantea, che si è sempre voltata dall’altra parte quando qualcuno non la rispettava, oppure come nel passato recente quando la malapolitica andava a braccetto con la mafia ed alla mafia era assoggettata. Perché ad Amantea la mafia c’è, esiste… e sono anni che si susseguono fatti gravi a danno di imprese, politici e persone perbene.

Amantea è centro di interessi, basti pensare al peso delle lottizzazioni fatte in passato, della zona industriale e non ultimo nella frazione di Campora l’interesse per il vecchio albergo “Il Torrione” conteso dal solito don Pierino Citrigno, storico sodale di Nicola Adamo, quello delle cliniche e dei Centri diagnostici (uno dei quali proprio ad Amantea) ed imprese del Lametino.

Tutto questo accade ad Amantea, città del Porto, città dove ci sono state confische di attività commerciali per mafia, città dove attività commerciali non pagano le tasse comunali non perché in crisi ma perché proprio non censite dal Comune, Amantea dove gli spazi pubblici vengono utilizzati da privati senza titolo e senza alcun pagamento previsto da legge. Amantea, città anche abbandonata dallo stato: una piccola caserma di carabinieri totalmente insufficiente per 15.000 abitanti. Ad Amantea ci sono più banche che forze dell’ordine, 5 banche presenti più la Posta, e questo dovrebbe far riflettere molto. Ma la sensazione è che nessuno voglia riflettere e che ai manovratori vada benissimo così…