Andrea Bilotta, il sogno che (finalmente) si avvera con De Angelis

Andrea Bilotta

Il giorno dell’esordio è sempre qualcosa di speciale. Non si dimentica mai. E ieri questa bella sensazione è toccata ad un ragazzo cosentino, Andrea Bilotta, mandato in campo da Stefano De Angelis a dieci minuti dalla fine nella vittoriosa trasferta di Taranto.

Andrea Bilotta, classe ’99 (come Donnarumma, tanto per intenderci), è un jolly difensivo, nel senso che può giocare sia da centrale che da esterno. E’ dall’inizio della stagione che il giovane Bilotta è stato aggregato alla prima squadra dopo aver svolto col gruppo il ritiro di Lorica ma ancora per lui non c’era stata la possibilità di dimostrare quanto vale. Anche se Stefano De Angelis lo ha sempre coccolano tenendolo in massima considerazione apprezzandone sia le doti tecniche che quelle comportamentali.

Andrea ha giocato quasi tutto il secondo tempo nell’ultima amichevole prima dell’inizio del campionato giocata ad Avellino ed è stato tra i migliori, poi soltanto panchina. Con l’infortunio di Pinna, si sperava che il giovane Bilotta venisse lanciato ed invece la coppia Roselli-Cerri ha preferito andare a prendere sul mercato uno svincolato parecchio avanti con l’età come Scalise in cerca di soldini facili.

Non dev’essere stato un bel periodo per Andrea, che infatti ha provato anche la carta del provino con il Sassuolo in maniera autonoma, visto e considerato che la società e l’area tecnica gli avevano preferito un 35enne. Adesso, con l’esonero di Roselli, la speranza è che De Angelis possa rimanere fino alla fine del campionato e se fosse così, le chance di Andrea Bilotta aumenterebbero sensibilmente. Noi glielo auguriamo di cuore.

Andrea Bilotta nel corso di Avellino-Cosenza
Andrea Bilotta nel corso di Avellino-Cosenza

Bilotta è figlio d’arte, nel senso che il papà Alessandro è stato il capitano della Berretti del Cosenza a metà degli anni Ottanta prima di trovare un lavoro e divertirsi ancora col calcio giocando con la Morrone tra i dilettanti. Bilotta senior era un centrocampista classico, una mezzala, che si destreggiava benissimo anche da difensore centrale. Grande tecnica individuale e tanta voglia di lottare. Classe ’69, giocava insieme a Walter Mirabelli, al difensore Martino, Marcello Occhiuto, Costantino Arlotta, Michele Napoli, Gianluca Moretti, Vitari, Pasqua, Veltri, Cappelli e al precocissimo Luca Altomare in una Berretti che quella vecchia volpe di Franco Gagliardi portò alle fasi nazionali.

Alessandro ha trasmesso la passione ai figli e due di loro, Antonio (classe ’98) e Andrea (classe ’99) hanno iniziato a giocare con la Popilbianco di Riccardo Petrucci e Maurizio Guzzo. Si sono rivelati entrambi nei Giovanissimi Regionali 2013-14, allenati da mister Giuseppe Verduci, e sono passati al Cosenza insieme ad altri due fratelli promettenti come i Canonaco, a bomber Trombino, Nigro, Aloisi e Prete.

Una stagione con i Giovanissimi (Under 15) e poi lo scorso anno Andrea ha “spaccato”: 20 presenze e 2 reti con la Berretti di Tortelli e 23 presenze e 2 reti con gli Under 17 di Roberto Occhiuzzi. Una stagione che gli ha consentito di respirare l’aria della prima squadra e di porre le basi per entrare in pianta stabile nel gruppo. Fino all’esordio di Taranto.