Era il 17 novembre, poco più di quattro mesi fa, quando Report ha mandato in onda la prima parte della sua inchiesta sulla questione del seggio conteso alla Camera tra il figlio di Tonino Gentile e la deputata del M5s Scutellà. Non è bastata l’eco mediatica. Il figlio del Cinghiale ha vinto facile…
ANDREA GENTILE, LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI
A vedere Report sembrava di rivivere la Notte dei Morti Viventi. Tutto quel mondo della vecchia politica fatto di intrighi, di comparaggi, di magheggi, di accomodamenti è riemerso d’incanto e abbiamo potuto constatare come continua a vivere e prosperare grazie a quel mondo di sotto fatto di faccendieri, nullatenenti, galoppini, ma anche di povera gente, lavoratori precari e marginali.
Report ci ha riportato, come su una macchina del tempo, ai tempi gloriosi di questo sistema. Andrea Gentile è famoso per la sua nomina nel 2016 nel CDA dell’Istituto Tumori di Milano, a sceglierlo fu all’epoca Beatrice Lorenzin, collega del padre Tonino Gentile, a suo tempo sottosegretario nel governo Renzi. Già all’epoca Antonio Gentile, il padre, si fa notare per la risposta a dir poco esilarante. Alla domanda del giornalista del tempo che gli chiede in base a quale criterio il figlio fosse stato nominato nel CDA dell’Istituto Tumori di Milano, risponde con fare sprezzante: “Subito, glielo dico tra un quarto d’ora, vado a vedere il curriculum”.
La giornalista chiosa: il curriculum del giovane Gentile non brillava nel campo della sanità, ma nemmeno in… libertà di stampa. Report riprende l’altra notizia che trasmise a suo tempo, nel 2014. Per non fare uscire su Calabria Ora la notizia che Andrea Gentile fosse indagato per un incarico ben retribuito ma fasullo presso l’Asl di Cosenza, il figlio del proprietario del giornale Alfredo Citrigno, il cui padre Don Pierino è uno dei capi della sanità privata calabrese, tenta di far togliere la notizia al direttore dell’epoca Luciano Regolo. Restano immortali alcune intercettazioni. Il titolare dello stabilimento tipografico De Rose chiede ad Alfredo Citrigno, figlio di Don Pierino: “Alfrè, l’ha cacciata ‘ssa cazz’i notizia?” e poi ancora : “‘u cinghiale, quann’è feritu mina ad ammazzare..”. Fu proprio lui a “inventare” per Tonino Gentile il nomignolo di “cinghiale”. Ormai è storia.
E siccome la notizia il direttore Luciano Regolo non la volle togliere, il rimedio viene trovato nel non stampare il giornale con la scusa che i macchinari erano rotti. E il giornale in effetti non va in stampa. Solo la caparbia di Luciano Regolo fece venire a galla la notizia che costò il posto di sottosegretario a Tonino Gentile, costretto a dimettersi. La famiglia Gentile, che aveva seguito Alfano nel Nuovo Centro Democratico (NCD) subito dopo è rientrata nel centrodestra, invece la Beatrice Lorenzin è approdata nel Pd. Tutto questo per ricordare il trasversalismo imperante all’epoca e un po’ tanto anche oggi.
Report ci ha fatto rivivere quel mondo trasversale fatto di camarille e comparaggi e denuncia come quel mondo è ancora potente e forte. Tanto potente e forte che una volta ritornato il centrodestra al governo tenta di cambiare le regole ex post delle ultime elezioni parlamentari. Il giovane Andrea Gentile, come saprete, è rimasto fuori dalla Camera dei Deputati per 480 voti, ma la cosa più indigeribile è che è stato battuto da Anna Laura Orrico, una giovane professionista, che rappresentava una ventata di novità nel M5s.
Andrea Gentile fa ricorso e arriva l’aiutino: i voti dati a più liste della stessa coalizione che finora erano ritenuti nulli, invece si decide di considerarli validi almeno per il collegio uninominale. Ma questo primo escamotage non basta e allora che si fa… si vanno a ricontrollare tutte le schede bianche e qui esce fuori che centinaia e centinaia di schede bianche risultano votate a favore di Andrea Gentile. Su 412 schede bianche riassegnate, ben 320 sono andate proprio al rampollo del “cinghiale” !!!
Report va a trovare parecchi presidenti di seggi che affermano che la svista non era possibile, visto che ogni scheda scrutinata passava dalle mani degli scrutatori e del presidente del seggio che attorno a se ha uno stuolo di rappresentanti di lista. Tutti ad interrogarsi come fosse possibile questo mistero che ha fatto recuperare la bellezza del 10% di voti bianchi.
Ma noi di Iacchite’ abbiamo la risposta al mistero. Abbiamo avuto una visione: ci è apparso Mago Zurlí in sogno e ci ha detto: “E’ tutto vero, è tutto secondo legge. A Cusenza io, mago Zurlí, e Topo Gigio abbiamo voluto sperimentare il voto ex post con i nostri filtri magici. Abbiamo introdotto di nascosto alcune matite ad inchiostro simpatico che rendevano invisibile il segno per 48 ore. Il segno diventava visibile solo alla riapertura delle buste al momento del riconteggio con varie forme di intervento che vanno dalla macumba, all’utilizzo di sostanze chimiche tratte dal sangue animale, quello di cinghiale è consigliato”.
“Ma cosa mi dici mai?” ha esclamato Topo Gigio. ABBIAMO UN SACCO DI VOTI COCCOLOSI… D’altronde che ci fosse un mistero l’ha capito anche Tonino Gentile, che in una memorabile dichiarazione a Report dice testualmente:«Sono cose complicate, è lo Stato, le Commissioni che fanno ste robe, mica le fa Gentile o non so chi è l’altro…. Come non sono bianche? è un labirinto…e uno che fa, trucca le schede?».
Parole sagge che fanno capire il mistero ultraterreno che sta dietro al riconteggio. Comunque andrà, Tonino Gentile a Report da’ sempre il meglio di se. Ma state tranquilli che adesso il presidente della giunta delle elezioni, il piddino Federico Fornaro, ci penserà lui a sistemare tutto e a far emergere la verità. A Report ha dichiarato che bisogna rispettare la volontà degli elettori e che il comitato di verifica ha controllato scheda per scheda. E che se si andassero a verificare i voti di tutti i collegi in Italia non ce ne sarebbe uno esatto.
Alla domanda: allora perché controllare solo il collegio di Gentile facendo sembrare che c’è un provvedimento ad personam? E lui se la cava dicendo che questa è la tesi del M5S. Minchia, verrebbe da dire, che coraggio a ricercare la verità ed andare fino in fondo. E infatti la Giunta delle elezioni ha proclamato deputato il giovane Andrea Gentile del casato della famiglia dei “cinghiali”. E la Orrico, la Scutellà e il M5S sperino che non gli facciano pure una nota di biasimo, per non dire altro. Con i cinghiali non si scherza, lo sa anche Topo Gigio!