Aridatece il vecchio Sandokan, questo qui buttatelo dalla rupe di Grotticelle!

di Santo Gioffrè

Santo, vediti Sandokan… Ma che mi vedo? Ma guardalo, che ritornerai giovane… Ma per favore… Poi, per non sembrare, disdicevole, guardo… E cosa vedo? Nemmeno un fumetto, copione insipido, scene banali dentro uno spazio morto, noioso, monotono, rotto con immagini da cartoline di grande charme, ma come se fosse un altro mondo e non parte della storia. Gli attori che non hanno nessuna leggerezza, autonomia interpretativa, visione prospettica e dialogante, senza espressioni, che si guardavano smarriti come se la cinepresa fosse un giudice feroce, il montaggio delle scene dimentiche di quelle di prima, sconclusionate. Poi, Sandokan sembrava uno in continua ricerca dell’entrata in scena, con i truccatori appresso. E dai, Sollima (il regista del Sandokan del 1976) era un mostro di fronte a dilettanti che si buttano dalla rupe di Grotticelle…