Armi e droga, blitz nel Cosentino. Facciolla: “Tutto nasce dall’omicidio del piccolo Cocò”

Cosimo Donato, Francesco Donato e Vittoria Bellusci

Il procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla ha illustrato, nel corso di una conferenza stampa, i particolari dell’operazione “Poliedhron” che ha fatto luce su un traffico di armi e droga nel Cosentino.

“Si tratta – ha detto Facciolla – di un troncone dell’inchiesta che è scaturita dall’omicidio del piccolo Cocò Campolongo. Abbiamo registrato un enorme traffico di droga evidentemente in accordo con le cosche di questo territorio, che è in grande movimento sul fronte delle alleanze criminali. E dove c’è la droga ci sono anche le armi.

coco La contestazione principale è quella dell’associazione per delinquere – ha aggiunto – e abbiamo rilevato anche che nella zona ci deve essere un forte canale di approvvigionamento di banconote false”.

Sul mercato illegale, mille euro false costano 300 euro “vere”. E nella zona del Pollino gli inquirenti avevano ricevuto molte denunce da commercianti che hanno ricevuto in pagamento il denaro falso.

Faceva parte della gang anche Cosimo Donato, tuttora in carcere con l’accusa di essere uno dei killer del piccolo Cocò. A comandare la banda in sua assenza era subentrata la moglie Vittoria Bellusci, che è finita in carcere. Nell’operazione sono state arrestate dieci persone (sette in carcere e tre ai domiciliari).

denDelle sette misure cautelari in carcere ne sono state eseguite solo cinque perché una è stata notificata in carcere a Cosimo Donato e l’altra non è stata eseguita perché il destinatario, Salvatore Donato, è allo stato irreperibile.

In totale ci sono diciotto persone indagate (compresi gli arrestati) e tre minori.

In carcere sono finiti: Vittoria Bellusci; Angelo Bellusci, Mirco Bruno, Cosimo Donato (già recluso) Pasqualina Pellegrini e Francesco Donato.

Ai domiciliari sono finiti Francesco Pellegrini, Sandro Cofone, Alessio Carmine Tundis.

Indagati a piede libero: Faustino Campilongo; Edda Pellegrini; Annamaria Donato;
Francesco Pellegrini; Salvatore Campilongo; Erik Grillo; Angelo Cipolla; Massimo Crigna.

Nel dettaglio, le accuse contestate sono: detenzione e porto d’armi clandestine; acquisto, spendita e introduzione di banconote false; truffe, furti e ricettazioni, spaccio di sostanze stupefacenti.

Facciolla ha sottolineato infine che l’organico della sua procura è ridotto all’osso e che protesterà direttamente a Roma.