In principio fu… via Gazzelle, Settimo di Montalto. Sono state lì le ambulanze dell’Asp di Cosenza che non sono a norma e non sono utilizzabili: furgoni adattati ad ambulanze epperò propagandati al popolo bue come se fossero gioielli della tecnica. Una truffa pacchiana da 20 milioni di euro in combutta con faccendieri spregiudicati, per come si evince dalla stessa documentazione agli atti.
ASP COSENZA, CRONISTORIA DI UNA TRUFFA DA 20 MILIONI (https://www.iacchite.blog/asp-cosenza-le-90-ambulanze-di-robertino-e-strafalaria-nascoste-a-montalto-cronistoria-di-una-truffa-da-20-milioni/)
“Sono dietro casa mia, ‘sti criminali psicopatici”; oppure: “Le vidi dal vivo qualche mese fa, a Settimo, e mi sono chiesto che cosa ci facessero lì. Ma non le hanno ancora spostate?”. Beh, non ci crederete ma le hanno spostate: e così come le avevano viste in tanti a Settimo di Montalto, in tanti le stanno vedendo nel nuovo “parcheggio” nella zona industriale di Rende.
E di sicuro non sono in servizio. Nel posto in cui si trovano adesso (le foto le abbiamo scattate nella giornata di ieri) non ci sono strutture sanitarie ma quello che rimane di un’azienda, la Geo.Cal., che ha lavorato molto tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio ma che adesso è in regime di concordato e quindi… in bassa fortuna.
Si tratta di una società di servizi per controlli dei materiali utilizzati in edilizia e di strutture ed è stata una delle galline dalle uova d’oro che hanno arricchito l’ingegnere Ennio Morrone, che non ha certo bisogno di presentazioni. Come dite? Come sono finite le ambulanze dentro il parcheggio della Geo.Cal? Beh, non ci vuole uno scienziato per immaginare che il faccendiere cosentino che ha fatto da intermediario in questa squallida storia si sia rivolto a lui o a qualche suo scagnozzo per chiedergli un “piacere”. Alla Geo.Cal al momento ci saranno una ventina di ambulanze, le altre 70 saranno dislocate tra officine e altre “case cadute” buone per fungere da… cimitero più che da parcheggio.
Presentate in pompa magna il 31 ottobre del 2023 oggi, a un anno e qualche mese di distanza, sono finite come vedete: le foto che pubblichiamo sono la sintesi della deriva della sanitò calabrese.
Forse sono riusciti in qualche modo a bloccare le Iene, che le stavano cercando e ufficialmente non le hanno trovate ma adesso la situazione diventa sempre più imbarazzante. Abbiamo superato i livelli della commedia: dalla transumanza delle ambulanze alle vacche di Fanfani, a libera scelta per sottolineare una vicenda che invece è tragica e costa vite umane. Ma che a Cosenza e più in generale in Calabria diventa “barzelletta”, ovviamente con la complicità della magistratura corrotta che non interviene nonostante la truffa sia diventata decisamente grossolana e pacchiana. Poverannua…. in che mani siamo!