L’allarme lo ha fatto scattare Giuseppe Mazzuca del Pd, vicino alle posizioni dell’area orlandiana dei Dem, ma i cosentini già stavano smadonnando da tempo toccando con mano l’andazzo nell’Asp più corrotta d’Italia ovvero quella di Cosenza.
“… Mentre il premier Draghi si è premurato di prorogare al 31.12.2021 lo stato di emergenza sanitaria – scriveva appena qualche ora fa Mazzuca – , all’Asp di Cosenza i responsabili di settore, i dirigenti e gli uomini chiave della macchina amministrativa, continuano a mettere in atto comportamenti che definire difformi rispetto al comune sentire è una gentile perifrasi. Mancano le risorse utili a garantire il funzionamento dei centri vaccinali, il personale delle Usca (Unità speciali di continuità assistenziali) e delle Cot (Centrale operativa territoriale) non è sufficiente a garantirne il funzionamento, i contratti a tempo determinato degli operatori sanitari che hanno permesso di avviare la campagna di vaccinazione di massa dei calabresi, sono in scadenza ed è essenziale che vengano prorogati per mantenere efficiente e pienamente operativa la macchina dell’assistenza in caso di nuove possibili ondate”.
“C’è da augurarsi che ciò avvenga nel più breve tempo possibile – continuava Mazzuca – ma era davvero necessario che il responsabile Risorse umane dell’Asp di Cosenza, Pasqualino Montilli, lasciasse vacante per tre giorni la postazione di lavoro proprio in questo momento? Non vorremmo pensare male ma è proprio l’Ufficio risorse umane quello deputato alla stipula dei rinnovi contrattuali degli operatori di Usca, Cot e Centri vaccinali”.
Fin qui la nota ufficiale di Mazzuca ma ci sono ancora altri aspetti vergognosi che ci tocca approfondire e sottolineare per capire fino in fondo a che punto siamo arrivati.
Nel casino dell’Asp di Cosenza dove non si comprende che cosa viene realizzato per incompetenza oppure appositamente, la scalata all’occupazione di posti strategici del personale dell’area jonica nell’ultimo anno solare è diventata decisamente più incisiva. La massomafia dello Jonio ha tanti interessi nell’Asp di Cosenza e di conseguenza la politica jonica vuole sempre più gestire la gallina dalle uova d’oro della sanità.
Il primo fra tutti da ricordare è proprio il neo direttore delle risorse umane ‘facente funzioni’ Pasqualuzzu Montilli, del quale Mazzuca sottolineava l’assenza in questi giorni strategici, nominato con una letterina dall’inutile idiota La Regina in sostituzione del famigerato Fra’ Remigio Magnelli, posto in castigo (per modo di dire, visto che viene pagato ugualmente senza far niente…) dalla magistratura cosentina. Nel suo curriculum sfoggia l’incarico della struttura semplice “Stato Giuridico del personale ’ e ancora direttore incaricato Unità operativa complessa Risorse umane ex Asl3 Rossano. Ma incaricato che vuol dire???
Da Rossano arriva l’avvocatessa Silvia Cumino per gli amici Sirviuzza, incaricata a individuare il contenzioso dell’Asp di Cosenza, con un piede qua e un piede la, un po’ a destra e un po’ a sinistra basta che si sta a cavallo! Ma quando era il momento di dimostrare quello che sapeva fare si è dimessa dall’incarico di direttore amministrativo dell’Annunziata perché l’allora commissario l’aveva capita che è tutto fumo e niente arrosto. Anche lei nel suo curriculum indica dirigente struttura semplice degli Affari legali dell’ex Asl di Rossano, in cerca di una collocazione di rilievo agli Affari legali al posto dell’incapace (secondo lei) Peppino, che di anzianità di servizio ne ha tanta e la Bettelini lo aveva capito tanto da nominarlo Direttore di UOC e non incaricato. Se lei ricoprisse l’incarico di direttore degli Affari legali il Rossanese avrebbe a suo favore un ulteriore pezzo grosso di Asp da gestire!
Viene da Rossano lady Pacenza, Raffaella D’Alba, coordinatrice e responsabile degli Uffici delle pubbliche relazioni di tutta l’Asp. Nel suo curriculum indica di aver ricoperto l’incarico di Responsabile U.O.S. Formazione – Qualità – Comunicazione istituzionale (Urp) – Accreditamento dell’ex ASL 3 di Rossano.
Viene da Rossano il Dr. Franco Laviola, amico di Pacenza, lui gestisce l’anticorruzione, la trasparenza dell’Asp e l’Uoc controllo di gestione. Lui programma e controlla! Ma in questi anni mentre il buco milionario aumentava lui dov’era? A chi faceva comodo il suo immobilismo? Nel suo curriculum indica: direttore UOC Programmazione e controllo gestione sistema sdo e DRG coordin. Impl. Sind P. e C. dell’ex Asl 3 dal 2002. Ma lui un concorso per primario lo ha fatto? Ma un medico può gestire un ufficio di programmazione e controllo? Beh, se i risultati sono quelli che sono, è alla portata di tutti capire la sua funzione. Forse un motivo ci sarà. La povera anima di Nicolino Mastrota, compare di Pacenza, messo al timone della gestione contabile dell’Asp di Cosenza: lui era quello che ha predisposto i bilanci falsi come i soldi del Monopoli, quelli che anche l’idiota La Regina ha capito che non può approvare. Perché lui appena arrivato da quel di Potenza aveva dichiarato alla stampa che li avrebbe approvati e che problemi non ce n’erano, tanto che porta la sua firma il bilancio di previsione 2021. Ma questo è un altro discorso!
Anche Giovanna Borromeo alias Giovannella Tagliatella, viene da Rossano, tutti i giorni in missione, lei di strada ne fa e ne ha fatta. Lei gestisce le gare milionarie degli amici degli amici dell’Asp di Cosenza. Per lei l’inetto La Regina ha preparato nell’atto aziendale nuovo un ulteriore posto di ufficio gare e appalti oltre a quello della bambola Mariellina. E già si dice che gli affari con le sanificazioni in pandemia (roba da 600mila euro) sono tutti cosa sua e del compagno, l’immarcescibile Gennaro Sosto.
E da Rossano viene anche il caro Maria Martino Rizzo, direttore sanitario in carica, lui muto muto i fatti sua se li fa (straordinari a manetta!) e non solo, ma anche quelli dei fratelli. L’atto aziendale dell’ex Asl 3 di Rossano approvato con delibera n.682 del 2006 integrato con delibera n.898 del 30 novembre 2006 fu recepito dalla Regione Calabria solo nel 200, a pochi mesi dall’adozione, con delibera di giunta n. 95 del febbraio 2007, quando si stava decretando la fine dell’Asl di Rossano e la nascita della nuova Asp di Cosenza. Quindi questi signori come fanno ad attestare incarichi di un atto aziendale mai di fatto attuato? Questi incarichi erano, sono validi? Sono stati pagati? Continuano ad essere pagati? Questo ce lo dovrebbe dire il caro Pasqualuzzu, e l’allora responsabile della trasparenza Sirviuzza e l’attuale responsabile della trasparenza.
E non è ancora finita. Per non farsi mancare nulla, la “cricca” dei rossanesi e più in generale degli jonici ha dato il via ad un’altra bellissima infornata di raccomandati – ovviamente jonici – da fare entrare nella grande famiglia dell’Asp di Cosenza a nome soprattutto di Martino Rizzo e di Pasqualino Montilli. Si tratta di 23 assistenti amministrativi in rampa di lancio con un concorso ovviamente costruito ad hoc per entrare nei generosi ranghi dell’Asp di Cosenza. A breve nomi, cognomi e… indirizzi… Viva lo Jonio e la “buona sanità” che passa dall’Asp fino ad arrivare a iGreco… Arrassusia!