Asp Cosenza, non solo transazioni milionarie. Per gli affari con carrozzine e protesi la parola magica è “Althea”. Garantiscono i Caputi!

Nell’inchiesta de L’Espresso che appena qualche settimana fa ha rilanciato su scala nazionale lo scandalo del saccheggio della sanità calabrese con il sistema delle “transazioni milionarie” si racconta con dovizia di particolari quanto è accaduto a dicembre del 2023 all’Asp di Cosenza per “giustificare” l’assurda compravendita di crediti da parte di un dirigente di nome Salvatore Crisci, avvocato cassazionista…

In particolare, L’Espresso ci ha ricordato che nel pomeriggio di venerdì 16 dicembre 2023 lo studio legale Crisci ha mandato all’Asp le carte per una transazione con richiesta di fare osservazioni entro le ore 17 dello stesso giorno!!! L’avvocato salernitano Salvatore Crisci è una sorta di commissario regionale del settore legale, già noto ai tempi di Palla Palla presidente e rispuntato nei generosi ranghi della sanità cosentina per portare a termine questa “operazione” commissionata da Occhiuto insieme ai suoi scagnozzi, in primis il direttore generale Antonio Graziano detto Strafalaria. 

Sabato 16 dicembre 2023 a Milano il dg Graziano ha firmato la transazione con BFF, rappresentata dall’avvocato Paolo Bonalume, a fronte di una nota di debito di migliaia di pagine con decine di fatture per pagina. Alcune non riportavano né l’indicazione della società che le aveva emesse né la data di inizio decorrenza degli interessi. Molte erano scadute da anni o erano state già dichiarate da non pagare in sentenze di primo grado dal Tribunale. Nella serata di martedì 19 dicembre 2023, senza considerare le contestazioni degli organismi interni, l’Asp cosentina ha emesso un mandato di pagamento per 23 milioni. Il 21 dicembre si sono aggiunte altre fatture per 16 milioni cedute a BFF da Althea Italia, società presieduta da Alessandro Dogliani e controllata da F2i Medtech che ha ceduto la sua quota in pegno a Unicredit.

E qui dobbiamo fermarci un attimo perché non è certo la prima volta che trattiamo di questa società, Althea Italia. E cercando nel nostro archivio, abbiamo scoperto che nello stesso periodo dello scorso anno, appena qualche giorno prima del 21 dicembre, l’Asp Cosenza aveva “aggiudicato” a questa società anche un importante appalto.

Asp Cosenza: Graziano, i Caputo e gli affari delle Protesi

Dopo il nostro articolo che illustrava come si lucra sui farmaci all’Asp di Cosenza ai tempi del commissario parassita Occhiuto e dei suoi fedeli discepoli Graziano “Strafalaria” e Capristo (https://www.iacchite.blog/corigliano-rossano-sanita-venduta-i-grandi-affari-con-i-farmaci-di-grazianocapristo-ora-vogliono-chiudere-la-farmacia-dellasp/), siamo agevolmente passati all’affidamento del servizio di gestione manutentiva e logistica distributiva degli ausili terapeutici per disabili di cui agli elenchi ovvero la manifestazione di interesse finalizzata all’individuazione degli operatori economici da invitare alla procedura negoziata.

Tradotto con parole più semplici, si tratta delle carrozzine, delle protesi e dei letti per disabili, una gara che è stata prorogata con tanti imbrogli per anni e anni, perché il business era di qualche milione di euro, e vedeva (e vede) impegnato proprio l’ufficio per tanti anni gestito dal leggendario Carmelino Caputo, il padre del Pierluigi Caputo consigliere regionale di stretta osservanza occhiutiana. Carmelino è stato notoriamente uno dei colletti bianchi più importanti e influenti dell’Asp di Cosenza e la sua longa manus è ancora presente attraverso questa società, Althea Italia appunto.

Del resto, sono in molti purtroppo ad avere “sperimentato” sulla propria pelle e su quella dei suoi familiari quanto sia importante avere un santo in paradiso se a Cosenza hai bisogno di una carrozzina, di una protesi o di un letto particolare: se non hai il “santo” nessuno te la dà e diverse persone sono costrette ad andare a comprare la carrozzina, o ad affittarla, e si sa che nel bisogno cresce il dolo, e il bisogno porta voti… e anche parecchi…

Questa gara ovvero questa manifestazione di interesse era stata rimandata per anni, adesso con uno stratagemma hanno fissato una data, per la presentazione della domanda ovvero il 14.12.2023. Guarda caso appena qualche giorno prima delle transazioni milionarie…

In realtà il vincitore era stato già definito: Althea SPA (https://palermo.gds.it/articoli/cronaca/2022/10/21/gare-truccate-nella-sanita-per-700-milioni-10-misure-cautelari-in-sicilia-ebe2a80e-61ad-412a-b275-d70ca4a396cb/) la stessa che si presenta con questo curriculum che potete leggere nell’articolo citato.

Nel frattempo l’Asp di Cosenza – come abbiamo visto… – stava provvedendo a pagare tutti i soldi che avanza Althea per il servizio offerto nei periodi di proroga, cosi da rendere felice Caputo e tutto il cucuzzaro, in attesa di dare altro. Secondo quanto si apprende, grazie al collaudatissimo sistema delle transazioni con la società specialista di nome Farmafactoring, sembra che questi marpioni di Althea si sono assicurati la cifra di 23 milioni e mezzo… (16 di base). Ovviamente  garantiscono  Stafalaria  e il  commissario  parassita,  che  è riuscito a  confermarlo  al  comando  dopo una lunga ricerca dei …  coglioni. Radio  Asp  assicura  che  la  “ricerca”,  dopo  una  serie  di  grotteschi  tentativi,  ha  avuto  “successo”…  E con  queste  “elargizioni”  viaggia  che  è una  meraviglia,  quasi  come  la  slitta  di  Babbo  Natale  trainata  dalle…  renne!!!

Althea è stata coinvolta in inchieste a Palermo (“Sorella Sanità 2”), dove ha subito un’interdittiva di 12 mesi, a Trapani (“Aspide”) con 17 indagati per forniture Covid e a Torino per 57 milioni di euro di appalti all’Asl To3. All’inizio dell’anno Althea ha comunicato di essere stata stralciata dall’indagine palermitana e archiviata da quella trapanese. A Torino il rappresentante legale di Althea è stato rinviato a giudizio insieme ad alcuni manager pubblici.

Il servizio finanziario dell’Asp di Cosenza ha pagato i 39 milioni di euro dell’accordo BFF tra Natale e il 31 dicembre 2023. La somma è stata coperta con il fondo rischi del 2022, che sarebbe servito per pagare crediti molto più certi. Questo ha creato un problema sul bilancio dell’anno seguente perché è stato necessario ricostituire il fondo. La stima degli uffici interni ha valutato in un massimo di 100 milioni di euro le cause con alta probabilità di soccombenza per l’ente pubblico… Che male c’è? Siamo in Calabria, dove tutto è possibile e dove tutto fa scuola. Altro che la Calabria che (non) t’aspetti. Qui rubano che è un piacere…