Asp Cosenza, scandalo transazioni milionarie: ecco chi è l’avvocatessa che ha smascherato Crisci e Graziano alla procura di Milano

L’inchiesta de L’Espresso sulla sanità calabrese ha lasciato il segno. Almeno quanto quella della procura di Milano, che ha deciso di vederci chiaro nel sistema delle transazioni di crediti milionarie che qualche furbetto agli ordini del commissario-parassita Occhiuto – con relative “stecche” per tutti – sta mettendo a segno in maniera talmente spregiudicata da… fare scuola. E L’Espresso scrive proprio che “il metodo Calabria fa scuola” e aggiunge che “dietro al caos gestionale dei conti della sanità calabrese si profila non solo una inefficienza sistematica ma anche una deliberata volontà di favorire l’intermediazione di aziende private”.

Carlo Guccione, esponente di spicco del Pd cosentino, non è certo un “modello” di efficienza e di efficacia da seguire ma sulla questione delle transazioni milionarie è stato uno tra i più attenti nel denunciare quanto accadeva.

D’accordo, non fa nomi e cognomi, anche perché sa bene che il deus ex machina di questa vicenda ovvero l’avvocato salernitano Salvatore Crisci è stato reclutato per primo proprio… dal suo partito all’epoca in cui era presidente della Regione Mario Oliverio e Guccione stesso faceva l’assessore… Insomma, a questo Crisci l’hanno scoperto loro: ma è chiaro che il modus operandi sfociato nelle transazioni milionarie appartiene in tutto e per tutto al centrodestra e ad Occhiuto in particolare.

Guccione, tra le altre cose, ha spiegato anche nei dettagli un aspetto inquietante di questa storia: “… In particolare la richiesta del direttore generale (Antonio Graziano alias Strafalaria, ndr), tramite Pec, alla direttrice facente funzioni dell’Uoc Affari legali dell’Asp di Cosenza. La richiesta che ha come oggetto “richieste determinazioni a note protocollo numero 139.276 – 139.229 – 139.336 – 139.520, tutte emesse il 18/12/2023. Badate bene, non è indifferente, la transazione viene firmata a Milano il 16 dicembre 2023 tra i rappresentanti di Bff e il direttore generale dell’Asp di Cosenza e come si legge nella transazione vengono allegati i file della circolarizzazione inviati da Bff Bank spa. Elenco dei titoli esecutivi, elenco dei giudizi pendenti…

Qui si assiste al paradosso che in materia di finanza pubblica si può anche definire diversamente. Perché a transazione firmata l’Asp chiede all’ufficio legale di determinarsi? Tant’è che “l’ufficio legale con riferimento alle note indicate in oggetto, con le quali si è trasmesso l’atto transattivo stipulato con Bff Bank e gli allegati correlati perché si proceda per quanto di competenza si chiede un chiarimento in merito a quali sono gli adempimenti che questa unità operativo deve porre in essere”. L’Asp firma la transazione, post mortem chiede all’ufficio legale di determinarsi e questo risponde che tipo di determinazione visto che il più è fatto. Sempre l’ufficio legale chiede “nell’ipotesi in cui gli adempimenti richiesti consistano nell’abbandonare i giudizi in corso si procederà in accordo con i legali di controparte a fare estinguere le procedure in atto. Nell’ipotesi in cui invece l’adempimento richiesto si sostanzi nell’emissione di un parere o osservazioni, si chiedono i seguenti chiarimenti: nella bozza di transazione trasmessa all’ufficio legale nel pomeriggio del 15 dicembre con cui la scrivente comunicava la possibilità di inviare i dati mancanti relativi al contenzioso in essere mentre risultava inesigibile la verifica nel merito delle obbligazioni di pagamento prospettate considerata anche la circostanza che detta richiesta era stata inviata nel pomeriggio di venerdì con termine perentorio di riscontro entro le ore 17 parrebbe non corrispondente in toto all’accordo transattivo stipulato con banca Bff Banca spa in data 16/12/2023”.

L’ufficio legale rivolge una serie di domande al direttore generale, sempre dopo la stipula dell’accordo transattivo e in particolare chiede: “nel calcolo degli interessi e degli accessori si sono considerate le sentenze di seguito riportate? Il Tribunale di Cosenza con 4 sentenze del 2023 e una del 2022 (nessuna neppure citata dall’atto transattivo) ha ritenuto non dovuta la sorte capitale e dunque gli accessori per mancanza del fondamento contrattuale. Il Tribunale di Milano con una sentenza del 2022 ha respinto la domanda di pagamento di 2.443.112,85 a titolo di mora avanzata da Bff”.

“Il quadro che emerge – conclude Carlo Guccione – se va bene delinea un caos amministrativo generale. Se va male, il caos diventa inquietante perché non è per niente chiaro come mai si è proceduto così in fretta, fretta che ha acceso i fari della procura di Milano…”.

Per chiudere il cerchio, va aggiunto un altro nome e cognome. La vicenda descritta da Carlo Guccione fa emergere che l’ufficio legale dell’Asp di Cosenza ha agito in maniera impeccabile, mettendo nero su bianco tutti i clamorosi dubbi aperti dietro la stipula di una transazione a dir poco “capestro” per l’Asp di Cosenza. E allora, vi chiederete, chi è questo responsabile dell’ufficio legale che ha lasciato praticamente in mutande l’avvocato Salvatore Crisci e il direttore generale Antonio Graziano? In realtà, si tratta di una donna ed è l’avvocatessa Silvia Cumino, che ha agito secondo coscienza e ha smascherato i furfanti anche davanti alla procura di Milano. Ovviamente, l’avvocatessa Silvia Cumino, da dirigente e professionista onesta e preparata qual è, è stata già “eliminata” dalla sua funzione di direttrice e responsabile dell’ufficio legale ed è stata ed è ancora “stalkerizzata” in tutte le maniere. Trasferita a Rossano, demansionata e mortificata nella sua professionalità, sta pagando per essere stata onesta e non essersi piegata alla volontà di questi delinquenti. Chi c’è al suo posto? Manco a dirlo… l’avvocato Salvatore Crisci, che in un paese normale sarebbe stato già cacciato a calci in culo. Speriamo che ci pensi la procura di Milano.