Asp Cosenza, soldi alla sanità privata. Meo e Bernaudo “eliminati”, ora il capo è Passarelli ma i boss sanno già come fare

Nella stanza dei bottoni e dentro l’Asp di Cosenza a via Alimena, quella stanza che da che mondo è mondo ospita le migliori ruberie e cioè quella della spedalità privata (leggi cliniche e Rsa dei boss), sta andando in scena una nuova “partita”. Del resto, siamo nella stanza dei massoni deviati, dei corrotti e dei corruttori. C’è da aspettarsi di tutto.

La notizia di ieri sta tutta bella determina 389 che assegna nero su bianco la guida della cosiddetta “spedalità privata” ovvero i soldi ai boss delle cliniche a Francesco Passarelli mentre Giorgio Meo è stato costretto alle dimissioni, avendo ricevuto un avviso di garanzia dal gruppo paramafioso iGreco travestito da finanziere e Gattopardo per il caso della clinica Santa Lucia e Giuliana Bernaudo, la famosa pupa dei boss, è stata cacciata dal tragicomico incarico di Direttore di una Unità Operativa Complessa “FANTASMA” perché NON RISULTAVA né sul vecchio atto aziendale né sul nuovo (ancora da approvare da parte della Regione Calabria)attraverso il quale si occupava dei PDTA… che descrivono il percorso che l’assistito segue all’interno della rete di offerta locale per gli interventi di diagnosi, terapia ed assistenza di una malattia o problema di salute. In poche parole, la Bernaudo gestiva ancora il Cup (le prenotazioni) e le liste di attesa, continuava ad avere “potere” (in pratica proseguiva a rompere le scatole a chi meglio le aggradava) e aveva sempre da condividere qualcosa con il suo vecchio incarico di direttore della Spedalità Privata nonché Governo della Rete e degli Erogatori.

Levata a calci nel sedere da quella stanza, Giuliana Bernaudo, ormai per tutti semplicemente la pupa dei boss della sanità privata, biologa e senza titoli neanche per fare la centralinista (ché se sapesse parlare in italiano sarebbe già un trionfo!), ha galleggiato a lungo in questa posizione ibrida ma adesso stop…

A guidare ora la gallina dalle uova d’oro e cioè l’ufficio della spedalità privata, il centro nevralgico del potere che distribuisce i quattrini ai boss delle cliniche private, c’è Francesco Passarelli, una figura dirigenziale nell’Asp sulla quale in pochi – compresi noi – hanno trovato negli archivi qualcosa da ridire. Magari messo alla prova del nove, con la pila contante della corruzione sul tavolo messa dai boss, finirà per intascarsela pure lui… Chissà, manca la controprova e fin qui va detto che Passarelli ha addirittura contrastato Raffaele Mauro, il leggendario Faccia di Plastica, nei suoi tre anni di ponte di comando. Ed è proprio questo il problema, per la cupola massonica e criminale che deve occupare per forza quella stanza, con o senza la pupa Giuliana.

Infatti si è fatto di tutto per boicottare in qualche modo Passarelli, una specie di ostruzionismo a più livelli. E le operazioni le ha guidate una delle figure più inquietanti e inquinanti di tutta l’Asp di Cosenza, il dirigente medico Giorgio Meo. Fino a ieri braccio destro e sinistro di Giuliana Bernaudo, è stato in pratica il numero due (si fa per dire) della spedalità privata ma a detta di tutti era il vero “capo” e cioè colui che doveva gestire la corruzione in entrata e messa sul tavolo dai massomafiosi delle cliniche private.

Meo in buona sostanza guidava già, di fatto, l’ufficio più importante che c’è dentro l’Asp, quello più pieno di euro e di corruzione. Aveva provato in tutti i modi ad impossessarsene direttamente, di fatto e perché no, anche di diritto provando a sabotare Passarelli mettendosi di traverso nell’ufficio oppure istruendo pratiche che tanto solo lui può istruire, ovviamente ispirato dalla clientela e dalla corruzione. Ma stavolta gli è andata male: iGreco l’hanno puntato, colpito e affondato e c’è da giurare che avranno già “consigliato” al povero Passarelli di mettersi “a disposizione”-

Diciamo che Giulianona Bernaudo ha finito ufficialmente di fare la “pupa” nella stanza, telecomandata non gratuitamente dai boss delle cliniche e dai massoni in camicia bianca che devono dividersi le valigie di contanti. Giorgio Meo è stato a lungo il “regista” nell’ufficio, spesso il notabile, più volte il contabile. Il vero referente della massoneria deviata che deve fare affari con i lestofanti della sanità privata.

In tutto questo Francesco Passarelli rischia di fare la fine dell’anatra zoppa o del passero solitario. Occorrerebbe aiutarlo ma si sa come vanno le cose nell’Asp più corrotta d’Italia… E ci auguriamo che questo bel “ritratto” di un soggetto come Meo, che vede come il fumo negli occhi l’informazione libera, contribuisca a sputtanarlo e a fargli provare un po’ di sana vergogna dentro quei corridoi dove anche i muri hanno gli occhi. Adesso i suoi “fratelli” del porto delle nebbie hanno deciso di eliminarlo. Del resto, quando si fa questo “lavoro” prima o poi qualcosa ti succede e a Meo gliel’hanno fatta pagare ma dopo averlo “arricchito” naturalmente… Se ne farà una ragione, tanto i “fratelli” del porto delle nebbie fanno solo finta di perseguire la corruzione, essendo loro stessi i capi indiscussi di questo verminaio.