Asp, il dg Mauro ci ricasca: incarico da 8mila euro all’avvocato del Cinghiale

Il direttore generale dell’ASP Raffaele Mauro dev’essere proprio un furbacchione.

Nominato in quota Madame Fifì ma comunque gradito al Cinghiale, si barcamena alla grande tra i due “potentati” e nel frattempo strizza l’occhio a tutti quei dirigenti condannati (tipo Remigio Magnelli, Gennaro Sosto e Riccardo Borselli) che andrebbero cacciati a calci nel sedere e assegna incarichi (legali e non) che è una bellezza.

L’ultima “perla” risale a qualche giorno fa. Raffaele Mauro, probabilmente sperando che nessun ficcanaso la vedesse, ha dato il via alla delibera che sblocca un incarico legale da 8mila “barbettoni” ad uno dei fedelissimi della banda del Cinghiale, l’avvocato Antonio Bove.

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L’avvocato Bove, che si forma alla scuola di Almirante del MSI, presto viene folgorato dalla passione massonica e aderisce al PLI ma quando conosce il Cinghiale non ha dubbi e sposa immediatamente la sua causa. All’epoca nelle file di Forza Italia, Bove diventa il riferimento cinghialesco a Cosenza e viene finanche incoronato come coordinatore cittadino.

Non solo: nel 2010, quando a compa’ Pinuzzu (Cinghiale) servono un po’ di professionisti “accomodanti” per annullare il primo bando dell’edilizia sociale, Bove viene chiamato insieme ad altri “campioni” del calibno di Eugenio MadeoAntonio Artusi, Luigi Rinaldo Brusco, e Nicola Buoncristiano. Ed entra a far parte di una commissione che più farlocca non si può e nella quale, come sempre quando si parla dei Cinghiali, trionfa il “primato della famigghia”. 

Bove ha seguito i fratelli in tutti i numerosi cambi di casacca e oggi, manco a dirlo, aderisce con gioia all’NCD. E domani è già pronto a seguirli con i verdiniani. Insomma, stiamo parlando di un soggetto che più “gentiliano” non si può.

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L’avvocato, inoltre, tra le sue grandi passioni, ha quella della massoneria e lo fa alla luce del sole, tanto che è stato presidente per diversi anni del Distretto Cosenza Nord del Rotary Club. E questa passione lo accomuna molto a Raffaele Mauro.

Ora, la domanda che ci si pone rispetto a Mauro il furbetto è semplice: ma Madame Fifì è a conoscenza di questo costoso regalo all’avvocato Bove? Se sì, Mauro non rischia niente e, anzi, potrà addirittura mettersi una medaglia sul petto.

Ma se, poco poco, la Madama non è d’accordo, non c’è dubbio che per il “fratello” Raffaele saranno cavoli amari. E c’è chi dice che Enza Madame Fifì stia già lucidando il gatto a nove code…