All’1.20 del mattino, ora locale (le ore 3,45 in Europa), decine di missili provenienti dall’Iran hanno colpito le basi militari di Ayn al-Asad e di Erbil in Iraq. Entrambe ospitano anche personale americano e della coalizione internazionale anti-Isis. A Erbil ha sede anche il contingente italiano. La Cnn riferisce che ci sono delle vittime di nazionalità irachena. Ancora non si sa se ci siano state perdite tra i militari Usa, per il momento risulta invece che tutti i soldati italiani di stanza a Erbil siano illesi. Alcuni media locali riferiscono di 80 vittime.
Secondo l’emittente di Teheran nella rappresaglia per l’assassinio mirato venerdì scorso del generale Qassem Soleimani, sono stati lanciati 15 missili e nessun missile è stato intercettato. La tv ha parlato di «80 terroristi americani» che sono stati uccisi.
«L’Iran ha lanciato 15 missili, di cui quattro non hanno centrato il bersaglio», afferma un funzionario americano citato dai media Usa. Secondo la tv di Stato iraniana, ci sarebbe stata anche una seconda ondata di attacchi. “Se dovessero esserci morti sono molto pochi”. Così, riportano i media, un funzionario americano in merito all’attacco iraniano alle due basi in Iraq che ospitano le truppe americane.
Nella notte, nelle ore immediatamente successive all’attacco, sono stati segnalati caccia Usa in volo sulla Siria e caccia iraniani nello spazio aereo iracheno.
Riunito il consiglio di sicurezza nazionale Usa. Dopo il vertice, tweet del presidente Trump: «Va tutto bene! Missili lanciati dall’Iran a due basi militari in Iraq. Stiamo facendo una ricognizione dei danni e delle vittime in queste ore. Finora va bene! Abbiamo le truppe più forti e meglio equipaggiate al mondo! Rilascerò una dichiarazione in mattinata».
Donald J. Trump✔@realDonaldTrump
All is well! Missiles launched from Iran at two military bases located in Iraq. Assessment of casualties & damages taking place now. So far, so good! We have the most powerful and well equipped military anywhere in the world, by far! I will be making a statement tomorrow morning.
La minaccia: «Se colpiti, missili su Israele ed Emirati»
L’attacco è stato rivendicato immediatamente dalle guardie della Rivoluzione islamica, o Pasdaran, che ne parlano come dell’operazione «Soleimani Martire». «La feroce vendetta delle Guardie Rivoluzionarie è iniziata», ha fatto sapere Teheran. I Pasdaran hanno poi dichiarato che se l’Iran dovesse essere attaccato sul suo territorio, Dubai, Haifa e Tel Aviv verranno colpite. In un secondo momento, riferisce la Cnn, sul canale Telegram delle Guardie Rivoluzionarie è comparsa un’ulteriore minaccia: colpire gli Usa sul loro territorio. Teheran ha intimato al presidente Trump di «ritirare le truppe Usa» dalla regione.