Baker Hughes a Corigliano-Rossano: “La città non è né in vendita né sotto ricatto”

Ci sembra che la vicenda Baker Hughes stia sollevando una questione ancora più ampia ed importante.
Chi governa questa Regione, ma anche pezzi del Governo nazionale, entrano a gamba tesa con la pretesa di cancellare la volontà politica dell’amministrazione comunale.
Fatto gravissimo che su questo si esprima l’autorità portuale. Politicamente ancor più grave che si costruisca un tentativo di “colonizzazione” sulle spalle del nostro territorio.

Prima di parlare astrusamente di “occasione persa”, andrebbe discussa anche pubblicamente l’intera vicenda e, ancora prima, realizzato il corollario necessario a dare vera vita al Porto di Schiavonea: Piano Regolatore e Infrastrutture di base.
Poi si dovrebbe spiegare perché la soluzione più logica ed aderente al dettame giuridico, realizzare la sede all’interno della Zona Industriale, viene rifiutato categoricamente dall’impresa.
Altra questione poi è l’impatto paesaggistico ed ambientale che coinvolgerà l’intera area produttori di pregio ed il comparto ittico e turistico.
E siamo profondamente d’accordo con il sindaco quando, da un lato dice che nulla è stato mai fatto per il porto ed anzi l’atteggiamento della Regione e dell’autorità portuale hanno reso impossibile il dialogo, dall’altro nel ribadire che noi siamo padroni a casa nostra. La città non è né in vendita né sotto ricatto.

Angelo Broccolo
Alberto Laise