Banca Popolare Bari: tutta la verità sul prezzo delle azioni

Tra i primi effetti della Brexit che stanno facendo tremare l’economia del vecchio continente, vi è sicuramente un’accelerazione della presa d’atto dello stato di salute del sistema bancario europeo. Sebbene la polveriera più pericolosa si rappresentata dalla Deutsche Bank che ha il bilancio imbottito da derivati tossici, i fari di tutti gli osservatori finanziari mondiali si sono accesi particolarmente sul sistema bancario italiano.

Oltre ai problemi strutturali dei grandi gruppi,  sono riemerse anche le problematiche sulle Banche Popolari che il Governo Renzi ha avviato verso la trasformazione in SpA. La conseguenze più immediata della trasformazione in SpA di una Banca Popolare si traduce nella sua scalabilità. Le popolari, nate come cooperative, prevedevano il voto capitario (ogni testa un voto).  Con la trasformazione in SpA (ogni azione un voto)  anche le popolari saranno scalabili da gruppi più grandi.

Tra le banche Popolari che si avviano a questa trasformazione vi è anche quella di Bari.

Per i calabresi la Banca Popolare di Bari riveste particolare importanza. Giunta in Calabria attraverso l’acquisizione della ex-Popolare di Calabria e di altre banche locali, oggi conta 8 sportelli sul territorio calabrese. Ma in Calabria oltre agli sportelli, la BPBari ha anche molti soci, alcuni derivati dalle banche incorporate (di cui circa 1.300 provenienti dalla ex Popolare di Calabria),  altri acquisiti nel tempo tra la clientela attraverso i tanti aumenti di capitale eseguiti (i soci totali sono attualmente 69.182).

Dopo le note vicende che hanno interessato varie banche (Banca Etruria, Banca Marche, Cariferrara e Carichieti oltre a quelle venete), dove gli azionisti ed anche gli obbligazionisti si sono visti azzerare il valore dei propri titoli, anche tra i soci calabresi si è innescata una certa dose di preoccupazione dopo che le azioni della Popolare di Bari sono state svalutate toutcourt del 21% in occasione dell’assemblea che ha approvato il Bilancio d’esercizio 2015 con una perdita di 296,7 milioni di euro.

Il prezzo per azioni, infatti,  precedentemente fissato in € 9,53 è sceso d’un colpo a € 7,50 con una diminuzione appunto del 21 %.  Si tratta in alcuni casi di azioni acquistate storicamente a 5 euro ma anche di azioni acquistate un anno fa a 8,45 euro nell’ambito dell’aumento di capitale svoltosi nel 2015.  

Ma cosa significano questi prezzi? Quanto valgono effettivamente le azioni della Banca Popolare di Bari possedute da tanti risparmiatori calabresi?

Per la Banca Popolare di Bari, i cui titoli non sono negoziati in borsa e che non lo saranno nemmeno dopo la trasformazione in SpA,  risulta complesso giungere ad un prezzo considerato ragionevole.

Il prezzo delle azioni di BPB viene, infatti, stabilito in modo convenzionale dall’assemblea dei soci. Questo prezzo viene poi applicato alle compravendite di azioni disposte da un regolamento “di negoziazione interno”.  Il regolamento disciplina le richieste di vendita in modo cronologico incrociandole, attraverso un’asta mensile, con le eventuali richieste di acquisto e con il fondo interno dedicato all’acquisto di azioni proprie.

popolare-di-bari E’ evidente che quello utilizzato per queste compravendite è un prezzo svincolato dalle reali prospettive reddituali ma basato vagamente sul valore patrimoniale e sulle valutazioni degli stessi soci possessori di azioni.  Un prezzo assolutamente non in linea con le dinamiche di mercato e difficilmente replicabile  su volumi elevati di compravendite poiché non derivante da un efficiente mercato di offerta e domanda.

Per individuare un prezzo ipoteticamente congruo si deve quindi ricorrere alle analisi quantitative di bilancio.

Dall’analisi del bilancio 2015 emerge che la banca è solida. I coefficienti patrimoniali sono ben superiori rispetto ai minimi fissati dalla BCE: il valore del Tier1 si è attestato al 10,14% a fronte di un requisito minimo del 8,5%, e il valore del Total Capital Ratio è del 13,66%, a fronte di un requisito minimo del 10,5%.

Dal Bilancio si apprende inoltre che il deprezzamento delle azioni è stato conseguenziale ad eventi eccezionali ed, in particolare, alle rettifiche su crediti deteriorati e altre attività finanziarie pari a € 251,8 milioni di euro di cui molte derivanti da Tercas (cassa di risparmio di Teramo acquisita nel 2014) e da 271,3 milioni di euro per rettifiche di valore degli avviamenti.

Nonostante il compenso di 700 mila euro percepiti dal presidente della banca, gli azionisti possono ritenersi soddisfatti della gestione del Management anche perché, mentre per le banche entrate in crisi le ispezioni di BCE, Consob e Banca d’Italia avevano rilevato tante criticità gestionali e contabili, non risulta, al momento,  l’esistenza di particolari alert  da parte dell’autorità  in merito alla gestione della Popolare  di Bari.

Verificata la differenza sostanziale della BPBari rispetto alle banche che hanno riempito le prime pagine dei giornali economici e sgombrata l’ipotesi di svalutazioni centesimali del valore delle proprie azioni,  resta il quesito della loro giusta valorizzazione.

bariE’ congruo il prezzo di 7,50 euro? Sono sopravvalutate o sottovalutate?  Per cercare una risposta si può utilizzare il rapporto Price/Book Value (P/BV), si tratta del rapporto tra il (P)rezzo ed Valore di Libro ovvero del Patrimonio Netto. Il patrimonio netto della BPB (risultante dal bilancio 2015) è di 1.063 milioni di euro ed il numero azioni è di 156.862.936  quindi il Book Value è pari a € 6,78.

I soci della BPBari potrebbero quindi considerarsi dei fortunati poiché, nonostante la recente svalutazione,  il prezzo attuale, non di mercato ma comunque ricavabile  (€ 7,50 euro),  è ben superiore a quello da libro. Per  la Popolare di Bari il P/BV è eguale a 1,11.

Per sgombrare il campo da facili entusiasmi e trarre le giuste considerazioni bisogna sviluppare un esame comparativo con i dati di altri istituti simili per realizzare un bechmarking e trarne le possibili considerazioni.  Bisogna allora rapportare il Prezzo al Book Value e confrontare quello della BPBari con le altre banche popolari interessate alla futura trasformazione in SpA.  Per queste ultime, trattandosi di società con azioni negoziate alla Borsa di Milano, i cui prezzi sono determinati da efficienti mercati  di domanda e offerta e non fissati convenzionalmente, si sono presi in considerazione i prezzi medi riferiti a maggio 2016 (antecedente l’attuale tempesta dei mercati causata dalla Breixit).  

P/BV

BPBari

1,11

BPER Banca*

0,42

Pop Sondrio*

0,53

Banco Popolare*

0,2

Popolare di Milano*

0,49

Il risultati del confronto riassunti in tabella, evidenziano una netta discrasia tra il valore P/BV della BPBari  e le altre popolari considerate. Premesso che il rapporto P/BV è un dato molto sintetico da combinare  con altri ratio di bilancio, è comunque evidente che il valore medio P/BV è di circa 0,5 molto lontano dall’ 1,11 della BPBari.

Utilizzando lo stesso rapporto per la BPBari, il valore presunto delle azioni sarebbe ipoteticamente di € 3,39 .

Ciò non vuol dire che 3,39 euro  sia il prezzo “corretto” alla data odierna o futura delle azioni della BPBari. Si tratta, ripeto, solo di un esercizio teorico ottenuto applicando alla BPBari il P/BV medio (dati maggio 2016)  delle altre popolari che hanno le azioni quotate in Borsa.

Per completezza si deve evidenziare che la trasformazione in SPA della BPBari non comporta l’automatica quotazione in borsa delle proprie azioni e che, anzi, l’ipotesi di quotazione è stata esplicitamente esclusa dal management della banca. Nell’immediato futuro, essendo esclusa a priori la fluttuazione dei prezzi secondo logiche di mercato, il prezzo, ma non il valore, resterà pertanto quello deciso dall’assemblea dei soci: 7,50 euro per tutto il 2016.

Giuseppe Spizzirri