BANCA D’ITALIA E ISTAT CONFERMANO CHE LACALABRIA NEL 2024 NON CRESCE
di Pino Tassi
Il Tg 3 Calabria di domenica scorsa presenta il servizio dell’inviata speciale sull’andamento del turismo in Calabria dall’assolata e bellissima spiaggia di Soverato da dove annuncia: “Calabria sempre più competitiva, come confermano i dati di Banca d’Italia”.
Incuriositi dalla notizia siamo andati a recuperare i dati della Banca d’Italia fonte autorevole e attendibilissima. Naturalmente ci aspettavamo di trovare una conferma dell'”Instant Tourism” diffuso dalla Regione Calabria con tanto di conferenza stampa sul boom del turismo in Calabria nel primo quadrimestre 2025. Il rapporto di Bankitalia è contenuto nelle loro rassegne “Economie regionali” con studi approfonditi e seri sull’andamento dell’economia nelle regioni italiane. Nel numero 18 di giugno 2025 viene esaminato l’andamento dell’economia calabrese nel 2024: “L’economia della Calabria, rapporto annuale”. Il rapporto completo lo potrete leggere sul sito della Banca d’Italia: https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/economie-regionali/2025/2025-0018/index.html
Il quadro generale che ne esce fuori è preoccupante. L’unico dato buono è quello dell’aumento del traffico merci del porto di Gioia Tauro che registra un 11% in più e lo scambio con l’estero che migliora di un 9,4% raggiugendo il valore di 965 milioni di euro. Scrive il rapporto: “L’incidenza delle esportazioni sul Pil, pari a circa il 2,5 per cento, rimane molto contenuta nel confronto nazionale (29 per cento in Italia, 13 nel Mezzogiorno)”.
Per il resto, non ci resta che piangere. I toni trionfalistici usati spesso dal presidente Occhiuto ma anche da quasi tutti gli assessori da Varì alle attività produttive, a Calabrese al turismo, a Gallo all’agricoltura non trovano fondamento ma neanche uno strapuntino da questa relazione che infatti quasi nessuno ha commentato. Noi vi diamo alcuni passaggi interessanti soprattutto per quanto riguarda il turismo e la sua spinta alla crescita della Calabria.
ANDAMENTI MACROECONOMICI
“Nel 2024 l’economia calabrese, scrive Banca d’Italia, è cresciuta debolmente, rallentando rispetto all’anno precedente”. Più avanti nel paragrafo “la crescita e l’innovazione” viene segnalato il ritardo persistente della nostra regione: “Il rallentamento dell’economia regionale si inserisce in un quadro di persistente ritardo rispetto alla media nazionale. Sebbene siano stati superati i livelli precedenti la pandemia, l’attività economica in Calabria rimane ancora significativamente inferiore a quella del 2007, a fronte del recupero osservato in Italia; vi ha contribuito soprattutto il calo demografico che ha prevalso sugli effetti positivi derivanti dall’aumento della produttività del lavoro”.
PROSPETTIVE 2025
Le prospettive per il 2025 non sono magnifiche per la situazione di instabilità internazionale. Scrive il rapporto: “L’evoluzione nei prossimi mesi potrebbe risentire dell’incertezza derivante dal contesto geopolitico instabile e dalle crescenti tensioni commerciali internazionali”. Poi entra nello specifico il rapporto dei vari settori e dice che “Nel terziario la crescita è proseguita in misura meno intensa rispetto all’anno precedente”.
COSTRUZIONI E SUPERBONUS
Uno dei settori dove si addensano nubi oscure è quello delle costruzioni. Dove si registra un rallentamento: “Anche nelle costruzioni l’espansione ha perso intensità, a causa del ridimensionamento delle agevolazioni fiscali connesse con gli interventi di ristrutturazione edilizia; l’attività del settore ha tratto ancora beneficio dalla prosecuzione dei lavori relativi alle opere pubbliche”. Qui la Banca d’Italia non cita espressamente il famoso superbonus e altri interventi, così tanto dileggiati e sbeffeggiati dal governo e dai partiti di centrodestra e invece esce fuori che è stato il motore della ripresa anche in Calabria. Senza il superbonus saremmo ridotti alla fame. Ma si sa che per i signori della politica i soldi pubblici devono andare sempre a vantaggio dei potentati economici e finanziari.
INDUSTRIA E SERVIZI
Anche qui non sono rose e fiori: viene segnalata una stagnazione nonostante le misure pubbliche a sostegno: “La produzione nell’industria regionale si è stabilizzata, dopo il calo del biennio precedente. In presenza di un favorevole quadro di misure di sostegno pubblico, sia nazionale che locale, l’attività di investimento è rimasta stabile nell’industria, mentre è aumentata nei servizi; rimane molto contenuta la spesa in ricerca e sviluppo e quella rivolta all’utilizzo all’utilizzo delle tecnologie avanzate e dell’intelligenza artificiale. Il rallentamento congiunturale ha inciso sulla redditività aziendale, che aveva registrato una crescita nell’anno precedente”.
E poi le note dolenti che cozzano con i proclami trionfalistici di questo o quel presidente di categoria: “L’attività di investimento nell’industria è rimasta pressoché stabile rispetto all’anno precedente”. E ancora peggio: “Il tasso di innovazione permane ancora contenuto: nel 2024 meno del 10 per cento delle imprese industriali calabresi partecipanti all’indagine della Banca d’Italia ha effettuato spese in ricerca e sviluppo (R&S)…”.
Procediamo nel pianto: “Risultano altresì modesti gli investimenti in tecnologie avanzate: circa i due terzi delle imprese industriali del campione non hanno effettuato alcuna spesa nel 2024 e un quinto vi ha destinato meno di un decimo degli investimenti dell’anno….”. Conclusioni: “Le aspettative per i prossimi mesi non prefigurano un significativo miglioramento dell’attività nell’industria, anche per via delle incertezze sull’evoluzione della domanda, alimentate dal perdurare delle tensioni geopolitiche e commerciali internazionali”. Chissà cosa avrà da dire il presidente di Confindustria Ferrara così pronto ai commenti laudativi.
AGRICOLTURA
L’agricoltura è stabile. L’unica crescita significativa sono i soldi che l’assessorato a spende per fiere e controfiere in Italia e all’estero. Ecco che dice il rapporto: “L’agricoltura. In base alle stime di Prometeia, nel 2024 il valore aggiunto a prezzi costanti del settore primario è rimasto sostanzialmente stabile. Il ruolo dei prodotti con il riconoscimento di qualità (DOP, IGP, STG), pur se in crescita, resta modesto: in base ai dati Ismea, il loro valore nel 2022 (ultimo anno disponibile) si attestava a 52 milioni di euro, appena lo 0,3 per cento del totale nazionale; la filiera coinvolge più di 2.000 operatori e 40 prodotti”. E ti saluto Vinitaly a Verona con lo stand più magnifico del mondo, ti saluto Vinitaly and the city a Sibari evento dell’anno 2024, e ciaone a Merano wine festival Calabria. Un successone… sì ma ppe i fissa…
Turismo
E arriviamo al turismo ovvero il settore per il quale il Tg3 annunciava la conferma dei dati positivi della regione Calabria sulla crescita del turismo e sul forte sostegno all’economia calabrese. Ecco cosa dice Banca d’Italia: “In base ai dati provvisori dell’Osservatorio sul turismo della Regione Calabria, nel 2024 le presenze turistiche sono aumentate di circa il 3 per cento, in misura inferiore rispetto all’anno precedente. I maggiori flussi hanno interessato in particolare la componente straniera, cresciuta di oltre il 10 per cento. Le presenze rimangono, tuttavia, ancora inferiori ai livelli prepandemici. L’unica provincia ad aver recuperato quasi del tutto i valori del 2019 è quella di Vibo Valentia, dove si concentra quasi un terzo dei flussi regionali (oltre la metà di quelli dall’estero). I passeggeri transitati dagli aeroporti regionali sono cresciuti del 7,5 per cento, superando per la prima volta i livelli pre-pandemici; l’espansione ha riguardato soprattutto i transiti internazionali, aumentati di un quarto. Vi ha influito l’incremento del numero di voli, che è stato favorito anche dagli interventi regionali a sostegno del settore. Alla crescita degli scali di Crotone e Reggio Calabria si è contrapposto il calo di Lamezia Terme, sia in termini di numero di viaggiatori che di movimenti aerei (rispettivamente -4,4 e -4,7 per cento). Nei primi quattro mesi dell’anno è proseguita la crescita dei passeggeri, aumentati di circa un terzo rispetto a un terzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (di oltre il doppio quelli internazionali)”.
Finalmente tocca a Banca d’Italia fornirci i dati della stagione turistica 2024 sui dati provvisori forniti dall’osservatorio turistico calabrese. Ora ci sarebbe da chiedere come fanno l’osservatorio e l’assessorato a non averci ancora fornito i dati della stagione 2024 terminata da sei mesi e invece riuscire a fornirci i dati straordinari del primo quadrimestre del 2025. E’ un mistero?
Sui dati che ci fornisce Banca d’Italia per il 2024 avremmo avuto una crescita striminzita del 3% sui dati generali. Ma siamo ancora sotto i livelli di arrivi e presenze del 2019. L’unica realtà che segnala un recupero importante è quella di Tropea e della sua costa (provincia di Vibo Valentia) dove si concentra un terzo dei flussi regionali e oltre la metà di quello estero.
Invece il sito aeroporti di Calabria pubblica proprio oggi un rapporto completo dei dati 2024 forniti dall’Istat. I dati aggiornati del 2024 rispetto al dato della Banca d’Italia segnalano addirittura un calo dell’1,2% del turismo in Calabria. Ecco le loro conclusioni: “Anche i dati aggiornati certificano che nel 2024 per la Calabria non c’è stato nessun boom di arrivi (-1,2% rispetto al 2023 e -7,7% rispetto al 2019) e di pernottamenti (+0,5% rispetto al 2023 e -14,4% rispetto al 2019)”. Invece viene confermato il dato positivo di Tropea e della sua costa. Sarà certamente l’effetto positivo del Capodanno Rai… Infatti la celebre manifestazione con il meglio dei cantanti terza età italiani e il super pa(l)cco più grande e grosso d’Italia non è mai arrivata in quel di Tropea e speriamo che non ci arrivi nemmeno quest’anno…
per i dati AEROPORTICALABRIA.COM https://www.aeroporticalabria.com/notizie-lamezia/aeroporti-calabria-i-dati-sui-pernottamenti-e-gli-arrivi-dei-turisti-registrati-nelle-province-nel-2024-dati-istat-aggiornati-al-24-06-2025/08:04









